I casi Thodex e Vebitcoin pesano non poco. Non è soltanto questione di sfiducia degli utenti negli exchange e nel mondo delle criptovalute, ma è anche una più diretta questione economica, con ingenti capitali andati in fumo e scomparsi direttamente dalle tasche (e dai portafogli digitali) dei cittadini. La Turchia, colpita direttamente da queste vicende, intende intervenire con restrizioni legislative a cui probabilmente guarderà anche il resto del mondo.
Il caso Thodex è noto: 62 gli arresti comminati, perquisizioni in atto, il CEO scomparso e poi tornato, quindi 585 milioni di dollari in Bitcoin, Ethereum e Dogecoin scomparsi. Sarebbero 400 mila gli utenti truffati e di fronte a questi numeri le autorità non hanno più potuto far finta di nulla. Ecco perché, già a stretto giro, ci si attende l’intervento governativo secondo direttrici normative che stanno trapelando in anteprima in queste ore.
Criptovalute: la via turca
Non saranno approntate restrizioni sul mondo delle criptovalute perché non è questo il tema del contendere. Quel che il governo turco intende approvare, semmai, è una maggior regolamentazione degli exchange, attività oggi scarsamente controllate e pertanto anello fragile della catena. In particolare, secondo quanto trapelato, il Governo sarebbe pronto a chiedere una sorta di fidejussione agli exchange a garanzia del valore detenuto. Si chiede una assicurazione, insomma, per evitare che il caso Thodex possa tornare sotto altre forme, truffando altri utenti e creando problemi economici a livello sistemico.
L’esposizione della Turchia alle criptovalute è molto superiore rispetto ad altri Paesi e questo crea nella penisola una sensibilità particolare sul problema. In futuro il comparto potrà essere controllato più da vicino grazie a partnership con il sistema bancario e tramite interventi normativi utili a creare garanzie a monte dei depositi digitali legati alle monete virtuali. Tutti questi strumenti, tuttavia, potrebbero rendere il mondo delle crypto meno appetibile alle speculazioni, il che rende il caso turco molto interessante per capire quale sia la miglior direzione in cui andare.
Coinbase, al vertice del mondo exchange internazionale, ha trovato in tanto una propria stabilità al Nasdaq dopo gli alti e bassi dei giorni scorsi, trovando un nuovo equilibrio attorno ai 300 dollari di quotazione e portando su di sé le attenzioni di quanti stanno cercando uno strumento attraverso il quale investire nelle montagne russe delle criptovalute.