Il tourbillon vorticoso delle notizie relative alle criptovalute, nonché i loro alti e bassi improvvisi che hanno creato pianti e gioia agli investitori, spesso fanno perdere l’orizzonte del tempo, della durata e della storicità di questo fenomeno. Con le principali monete precipitate nel corso di questo “inverno” delle crypto-valutazioni, è sufficiente osservare i dati storici per notare come un precipizio tale non abbia fatto tornare le criptovalute al punto di partenza, ma soltanto al recente gennaio 2021.
Siamo tornati a inizio 2021
Era infatti l’inizio dello scorso anno quando il Bitcoin era a quota 20 mila dollari ed era esattamente lo stesso periodo quando Ethereum si trovata a quota 1000 dollari. Non è una data come le altre quelle del gennaio 2021: iniziava proprio in quel frangente una ascesa senza pari delle quotazioni, un fenomeno dilagante che ha portato ETH a sfiorare i 5000 dollari e il BTC a sognare quota 70 mila. Tutto l’entusiasmo accumulato nel corso del 2021, però, si è presto disciolto all’interno di un contesto mutato che ha visto crisi economica, eventi bellici, tassi di interesse e altri fattori creare i presupposti per uno sgonfiamento repentino dei valori.
Chi ha wallet aperti non veda la tragedia dietro l’angolo e chi ha ambizioni di investimento non veda rimbalzi all’orizzonte: mai come in questo momento serve oggettività di approccio e guardare in modo retrospettivo alla situazione attuale può aiutare a comprendere quanto sia accaduto e quanto potrà accadere.
Ora il Bitcoin vale la metà rispetto ad un anno fa, andamento pressoché paritetico a quello di Ethereum e varie altre criptovalute (in molti casi le altcoin hanno fatto anche peggio). E ora? La domanda non ha grosse risposte, ma se il trend dovesse continuare ecco che la nuova resistenza si troverebbe ad un valore che è il 50% più in basso: la caduta, insomma, potrebbe continuare, ma ciò porterebbe i prezzi ai valori del 2020, ben prima della grande ascesa, ben al di sotto rispetto alle grandi aspettative nutrite allora. I wallet son pieni di rammarici e di speranze, ma entrambi servono a poco: chi ha investito deve ora capire come si potrà uscire da questo “inverno”, quando e cosa fare nel frattempo.
Col senno del poi: la bolla s’è inevitabilmente sgonfiata? Ulteriori cataclismi potrebbero ripristinare definitivamente la situazione riportando le criptovalute dov’erano prima di diventare quel che sono state? Oppure un reset era necessario e presto si potrà tornare a salire?