Se ancora risulta un’impresa trovare una PlayStation 5, una scheda video di fascia alta o ricevere una nuova auto in tempi brevi è in gran parte colpa della crisi dei chip. Nessuno sa stimare con esattezza quando sarà possibile tornare a una situazione di normalità, dopo i forti scossoni registrati durante i due anni di pandemia. Una previsione ottimista giunge però oggi da Foxconn.
Per Foxconn, la fine della crisi dei chip è vicina
Il gruppo taiwanese guarda con fiducia alla seconda metà del 2022, anticipando un miglioramento della situazione relativa alla propria supply chain. Queste le parole del presidente Liu Young-way, condivise in occasione del meeting annuale con gli azionisti.
Siamo piuttosto fiduciosi per la stabilità della nostra catena di fornitura relativa alla seconda metà di quest’anno.
A giocare un ruolo importante sarà l’allentamento delle misure restrittive anti-COVID da parte delle autorità cinesi, in particolare nell’area di Shanghai dove sono localizzati gli impianti produttivi. Lì, il governo ha deciso che i residenti delle zone ritenute a basso rischio possono tornare a lavorare in presenza dalla giornata di oggi.
La società ha intenzione di essere la prima a superare l’impasse legata alla carenza di semiconduttori all’interno dell’ambito automotive. Così facendo, potrà soddisfare le esigenze dei propri clienti.
Un’automobile che costa decine di migliaia di dollari non può essere consegnata a causa di un piccolo chip dal prezzo pari a mezzo dollaro. Questo è stato un forte disagio per i nostri clienti.
Proprio rimanendo entro i confini delle quattro ruote, Foxconn ha intenzione di allungare le mani sul 5% del mercato globale relativo alle auto elettriche entro il 2025. Una volontà manifestata anche per far fronte alla flessione che stanno facendo registrare altri settori, in primis quello relativo agli smartphone.
Decisamente meno ottimista Intel, che solo poche settimane fa ha previsto il protrarsi di una situazione complicata almeno fino al 2024.