La crisi dei chip (o chip crunch), che ha già fatto sentire la propria morsa su alcuni settori come quello automotive, sarà avvertita almeno fino al termine dell’anno anche nel mercato PC. La previsione è condivisa non solo dagli analisti, ma anche da due tra le più importanti realtà di questo territorio, vale a dire Dell e HP.
Il mercato PC risentirà del chip crunch
È la conseguenza diretta di quanto sta avvenendo nell’ambito dei semiconduttori, in seguito a una richiesta andata ben oltre le aspettative lo scorso anno, complice la domanda generata da chi si è improvvisamente trovato a dover lavorare da casa in smart working o a seguire le lezioni online della didattica a distanza. Riportiamo di seguito in forma tradotta la breve dichiarazione attribuita a Thomas Sweet, Chief Financial Officer di Dell.
La situazione relativa alla fornitura delle componenti continua ad avere limitazioni.
Uno scenario del tutto simile è quello dipinto da HP, che prevede scorte limitate sia sul fronte PC sia per quanto concerne le stampanti.
Intanto, realtà come Samsung e TSMC si stanno organizzando al fine di allestire nuovi impianti da destinare alla produzione dei chip, non senza qualche difficoltà. La crisi attuale risente inoltre delle tensioni geopolitiche registrate tra due superpotenze mondiali come Stati Uniti e Cina: per questo motivo si sta muovendo anche l’Europa, facendo appello a quella sovranità tecnologica più volte invocata, che consentirebbe al vecchio continente di essere meno dipendente da decisioni e pianificazioni altrui.