Il New York Times è uno dei più importanti quotidiani del mondo, pubblicato a New York ma distribuito globalmente, fondato nel 1851 e vincitore di ben 95 Premi Pulitzer , più di qualsiasi altro giornale esistente. Dopo queste premesse, se ad essere in crisi è un giornale come il New York Times allora c’è proprio da fermarsi un attimo e riflettere.
Perché di crisi si tratta. È notizia di questi giorni, infatti, il taglio dell’8% del personale. Esattamente un anno fa Arthur Sulzberger, l’editore del quotidiano, affermava: “Non so davvero se stamperemo ancora il Times tra cinque anni, e, se volete proprio saperlo, non me ne importa nulla. Su Internet siamo già leader”. È dunque crisi dell’editoria cartacea?
Di recente la società di analisi Scarborough Research ha pubblicato un’indagine sullo sviluppo dei giornali via Internet. La ricerca ha il fine di analizzare tutti quei quotidiani che hanno sia una versione cartacea che una versione online e di mettere a confronto il numero dei lettori di entrambe. Quello che emerge è che nel 2007 i lettori delle versioni online sono aumentati mediamente del 15% .
Nella stragrande maggioranza dei casi il numero dei lettori che ha letto entrambe le versioni, cartacea e online, è superiore a quello che ha letto una sola delle due. La readership della versione cartacea rimane comunque più elevata di quella della versione online.
Per l’online, i record sono l’aumento del 50% dei lettori della Kalamazoo Gazette , del 40% per quelli del Boston Globe , e del 35% per quelli dell’ Austin American-Statesman . L’unico caso di sorpasso sembra essere quello del Jackson Citizen Patriot : 113.000 weblettori contro i 14.000 della versione cartacea, tenuto conto però che il portale web raccoglie i lettori di diversi quotidiani del Michigan dello stesso editore.
Il dato va interpretato in questo modo: in quasi tutti i casi i lettori che hanno usufruito sia della versione cartacea che della versione online sono di più, ed è tutto sommato normale che i lettori che leggono solo la versione cartacea siano in numero maggiore: principalmente per una questione di abitudine e per un non trascurabile vantaggio pratico di portabilità. Inoltre non tutti hanno un computer, e non tutti quelli che hanno un computer navigano su Internet. Quelli che preferiscono leggere solo la webversione sono in un numero inferiore, ma comunque in costante aumento.
Nonostante i dati possano sembrare incoraggianti per i giornali su carta, la realtà dei fatti è un po’ diversa. Nel 2007 negli USA sono state caricate il 50% in più di pagine web e il tempo passato online dai cittadini è aumentato del 23% rispetto all’anno precedente. La diffusione di Internet è inarrestabile, i giornali su carta sembra stiano cedendo il primato e la tendenza pare irreversibile.
Enrico “Fr4nk” Giancipoli