Da metà ottobre 2020, tutti gli utenti possono sfruttare la crittografia end-to-end (inizialmente era previsto solo per gli abbonati) durante i meeting. Ora la funzionalità è disponibile per Zoom Phone, il servizio VoIP aziendale che ha superato le 3 milioni di postazioni. Prossimamente verrà supportata anche dalle Breakout Rooms, la funzionalità che permette di dividere le riunioni in sessioni separate.
Crittografia end-to-end per Zoom Phone
Zoom Phone è un servizio cloud VoIP che permette alle aziende di avere un sistema telefonico avanzato con numerose funzionalità, tra cui trasferimento, inoltro, registrazione e blocco delle chiamate. L’azienda californiana ha aggiunto ora l’opzione per attivare la crittografia end-to-end (E2EE) durante le chiamate. In questo modo la comunicazione verrà cifrata con una chiave nota solo ai dispositivi del chiamante e del chiamato. Eventualmente gli utenti possono verificare lo stato E2EE mediante un codice di sicurezza.
Per utilizzare la funzionalità è necessario soddisfare alcuni requisiti minimi:
- l’account admin deve attivare la crittografia end-to-end sul portale web
- gli utenti devono utilizzare lo stesso account Zoom aziendale e possono effettuare solo chiamate one-to-one
- entrambi devono usare i client desktop e mobile (non sono supportate le chiamate PSTN)
- entrambi devono disattivare la registrazione automatica delle chiamate
Come detto, la crittografia end-to-end è disponibile per i meeting da metà ottobre 2020. In alcuni casi è utile dividere la riunione in gruppi più piccoli con Breakout Rooms. Al momento la funzionalità è incompatibile con la E2EE, ma presto sarà possibile sfruttarla anche con le Breakout Rooms, ognuna delle quali avrà la sua chiave separata.
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