La nuova guerra alla crittografia su suolo statunitense non si alimenta di sole invocazioni all’ implementazione delle backdoor ma anche di vere proprie proposte di legge su scala locale o nazionale, con i proponenti interessati a vietare la vendita di gadget cifrati (o cifrabili) o in alternativa a vietare la messa al bando dei suddetti gadget.
Le autorità legali degli stati della California e di New York si sono recentemente mossi per introdurre nuove norme per forzare la mano ai produttori di smartphone e gadget mobile, chiedendo alle suddette aziende di implementare un meccanismo di sblocco o di accesso privilegiato ai dati anche in presenza di protezioni a base crittografica.
La vendita dei cellulari non sbloccabili a comando sarebbe in questo senso vietata e i produttori rischierebbero di essere multati, una possibilità che due rappresentati federali vogliono invece impedire con la legge ENCRYPT Act (Ensuring National Constitutional Rights of Your Private Telecommunications Act) of 2016.
Promossa dal democratico Ted Lieu e dal repubblicano Blake Farenthold, la proposta servirebbe a salvaguardare non solo la privacy dei cittadini ma anche la competitività delle aziende americane, aziende che in caso di divieti all’uso della crittografia sarebbero costrette a misure drastiche sul fronte della commercializzazione.
L’ENCRYPT Act garantisce il diritto alla riservatezza e l’integrità delle tecnologie crittografiche su cellulare, ma anche in ambito federale c’è chi rema contro proponendo leggi sull’utilizzo dei dispositivi criptati (senatore Richard Burr). Una ulteriore iniziativa vuole invece istituire una commissione per studiare la crittografia.
Alfonso Maruccia