La piattaforma di crowdfunding per eccellenza, Kickstarter, ha assistito nel corso dell’ultimo periodo a un significativo calo nel volume dei progetti finanziati: -35% rispetto a un anno fa. All’orizzonte non ci sono segnali chiari di un’imminente ripresa, dunque i vertici procederanno probabilmente con una serie di licenziamenti. A renderlo noto una comunicazione interna firmata dal CEO Aziz Hasan.
Kickstarter e la crisi del crowdfunding
Già avviate le discussioni con le rappresentanze dei lavoratori. Al momento la società impiega 140 dipendenti. I profitti legati all’attività del 2019 si sono attestati a 1,27 milioni di dollari (in seguito alla tassazione), già investiti per intero nel sostentamento del business. Annunciata poi una forte riduzione dei compensi per chi ricopre ruoli dirigenziali, a partire proprio dall’amministratore delegato.
Come sapete, nonostante i progetti sul sito continuino a ricevere un importante supporto dai sostenitori, ne abbiamo visti meno lanciati sulla piattaforma durante le ultime settimane. Quelli al momento attivi sono il 35% in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e non ci sono segnali evidenti di una ripresa. Come risultato, il volume dei contributi e delle entrate sta scendendo in modo importante.
La sezione di Kickstarter dedicata alle statistiche raccoglie alcuni numeri interessanti: dal lancio nell’aprile 2009 sono stati finanziati con successo 180.951 progetti raccogliendo un totale che supera i 4,9 miliardi di dollari da oltre 17,7 milioni di sostenitori. Tra questi, più di 5,8 milioni hanno messo mano al portafogli per dare supporto a più di una iniziativa.