Il giro di vite annunciato la scorsa settimana dalla Cina, che di fatto impone lo stop nel paese a ogni attività inerente le criptovalute, non è rimasto senza conseguenze. Asset come Bitcoin hanno immediatamente fatto registrare un calo del prezzo (salvo poi risollevarsi nel weekend) e alcuni dei più importanti exchange si sono adeguati: è il caso di Binance e Huobi.
Ban crypto in Cina, gli exchange si adeguano
La prima delle due piattaforme citate, la più importante a livello globale in termini di volumi generati dal trading, ha bloccato la registrazione di nuovi profili a coloro che durante l’operazione inseriscono numeri di telefono localizzati nel paese asiatico. La seconda, invece, si è spinta oltre annunciando la cancellazione degli account esistenti da qui a fine anno.
Nel momento in cui viene scritto e pubblicato questo articolo, il valore di BTC si attesta a 43.909 dollari (fonte CoinDesk), in aumento del 4,55% nelle ultime 24 ore. Il grafico qui sotto mostra la variazione registrata dalla criptovaluta nel corso dell’ultima settimana (lo scorso lunedì si trovava al di sopra dei 45.000 dollari).
Rimanendo in tema di asset digitali, prende sempre più corpo l’ipotesi di vedere introdotta anche in Europa una CBDC (Central Bank Digital Currency) ovvero una valuta digitale emessa da una banca centrale, non soggetta a volatilità a differenza delle attuali crypto. Non si tratterà ad ogni modo di un esordio immediato: come anticipato in estate dalla BCE, serviranno diversi anni. Al lavoro sul progetto anche l’italiana Nexi.