Se due settimane fa eravamo finiti sulle montagne russe, questi giorni ci hanno catapultato nella migliore spy-story di sempre. Le tensioni geopolitiche tra Russia e Ucraina hanno caratterizzato la settimana che ha visto una certa sofferenza nel mondo delle criptovalute. Il sentiment degli investitori ha influito più di quanto abbiano influito i venti di guerra e l’aumento prezzi del greggio a barile. Ancora una volta abbiamo notato la correlazione tra gli asset digitali e le azioni fortemente tecnologiche. Anche la Cina ha pesato un po’ sull’andamento delle quotazioni crypto, preoccupata per le possibili sanzioni applicabili alla Russia. Nondimeno, resta una domanda a cui molti cercano risposta: è questa l’ora di investire?
Venti di guerra e tensioni geopolitiche: la nuova sfida per le criptovalute
Analisti e investitori hanno dovuto farsene una ragione. Bitcoin ha dimostrato una maggiore volatilità a causa delle tensioni geopolitiche. La regina delle criptovalute non è stata di certo aiutata da una possibile guerra tra Russia e Ucraina. Soprattutto, chi ne ha risentito di più sono stati proprio gli investitori che hanno influenzato la sua quotazione. Ciò che ha condizionato un calo sotto la linea di confine, stabilita negli ultimi giorni e posta tra i 42.000 e i 43.000 dollari, è stata la preferenza attuale dei trader di vendere token invece che detenere wallet.
Tutto ciò nonostante le criptovalute abbiano dimostrato di essere in buona salute. Infatti, proprio questa settimana non si sono piegate all’ultima tempesta di una possibile invasione russa dell’Ucraina. Nondimeno i cali di prezzo si sono visti, ma hanno comunque saputo mantenere le loro posizioni. Differente invece per alcune altcoin che, al contrario, in quelle ore del 16 febbraio, hanno guadagnato terreno. Tra queste citiamo Shiba Inu, Dogecoin e Cosmos.
La forza di Bitcoin si è vista anche nel frangente di ore in cui le tensioni tra Russia e Ucraina sembravano essersi placate. Di poco, ma la regina delle criptovalute era riuscita a superare i 44.000 dollari di quotazione. Un ottimo traguardo avendo oltrepassato così l’intervallo di supporto ora però andato in fumo.
Una settimana anche di buone notizie
Quest’ultima settimana è stata caratterizzata anche da buone notizie e Coinbase ne è stato il maggior protagonista. Pensiamo solo al Super Bowl e al nuovo spot di Coinbase realizzato per promuovere le iscrizioni al suo exchange. Applicazione e sito erano finiti per qualche minuto in crash in quanto moltissimi utenti si erano riversati sulla pagina di registrazione per aprire un nuovo conto e ricevere in regalo 15 dollari.
Non solo, ma Coinbase ha anche annunciato che quest’anno assumerà 2.000 nuovi dipendenti. Anche questa notizia è un buon indicatore di come le criptovalute stiano trainando sia il mercato finanziario che quello del lavoro. Ci è piaciuto molto il concetto esposto nel planning lavorativo dell’exchange:
Attraverso gli alti, ci concentriamo sul ridimensionamento e molte nuove persone vengono introdotte alle criptovalute. Durante i minimi, ci concentriamo sull’innovazione del prodotto. Indipendentemente dal fatto che il mercato sia al rialzo o al ribasso, vediamo una chiara opportunità, rendendo Coinbase uno dei posti più interessanti in cui lavorare in questo momento.
Concludiamo con questo pensiero la rassegna settimanale delle notizie più salienti sulle criptovalute che, in parte, contiene anche la risposta alla domanda iniziale: è questa l’ora di investire?