Era una delle opzioni previste da Boeing, viste le difficoltà incontrate durante la risoluzione del problema che riguarda le valvole del sistema di propulsione. L’azienda ha deciso di utilizzare il modulo di servizio della missione Crew Flight Test (CFT) per la missione Orbital Flight Test-2 (OFT-2), mentre la navicella prevista per il primo volo operativo (Starliner-1) verrà usata per la missione CFT.
Cambio di navicelle per Starliner
Il Commercial Crew Program della NASA prevede l’uso di veicoli di aziende private per portare gli astronauti sulla Stazione Spaziale Internazionale. SpaceX opera già a pieno regime (recentemente ha ricevuto l’autorizzazione per altre tre voli), mentre Boeing è ancora in alto mare. Il primo test (OFT-1) di due anni fa è parzialmente fallito (la navicella non ha raggiunto la ISS).
La missione OFT-2 era prevista per il 3 agosto, ma pochi minuti prima del lancio è stato rilevata un’errata posizione delle valvole del sistema di propulsione che permettono di manovrare la navicella. I tecnici di Boeing hanno individuato la causa nell’interazione tra umidità e ossidante (tetrossido di azoto), ma sono necessari ancora test approfonditi.
A causa del ritardo, la missione OFT-2 è stata quindi posticipata alla prima metà del 2022. L’astronauta Nicole Mann, assegnata alla missione CFT (Crew Flight Test), e l’astronauta Josh Cassada, assegnato alla missione Starliner-1 (primo volo operativo), faranno parte dell’equipaggio della missione SpaceX Crew-5 programmata per l’autunno 2022.
Il modulo di servizio, destinato alla missione CFT (primo volo con equipaggio) e attualmente in costruzione, verrà utilizzato per la missione OFT-2. Per la nuova navicella, che dovrà essere fissata sulla sommità del razzo Atlas V, saranno ovviamente implementate le modifiche necessarie per evitare un simile problema. La prima finestra di volo è prevista per maggio 2022.