Dopo la predisposizione del primo cavo sottomarino, lungo 177 chilometri, installato per collegare gli Stati Uniti a Cuba, l’isola si prepara a entrare in connessione con il Venezuela per mezzo di una dorsale lunga ben 1.600 chilometri.
Il progetto , presentato come un’opportunità per aggirare l’embargo imposto dagli States, è stato reso possibile dall’alleanza stretta tra il governo socialista di Chavez e quello comunista di Castro.
Il cavo , che aumenterà enormemente la potenza della connessione a Internet di Cuba, è stato predisposto dall’azienda francese Alcatel-Lucent e finanziato dal gruppo politico di sinistra ALBA, per un costo di 70 milioni di dollari . La connessione non arriverà prima di luglio e le autorità cubane hanno comunicato che ci vorrà del tempo prima di realizzare effettivamente il collegamento, a causa della povertà delle infrastrutture presenti nel paese.
Secondo l’agenzia di notizie Prensa Latina, Medardo Diaz, Ministro cubano dell’informazione e delle comunicazioni, la dorsale rappresentra una rottura del lungo embargo operato dagli Stati Uniti nei confronti di Cuba, a causa del quale non è mai stato possibile avere un buon servizio Internet nell’isola.
I dissidenti cubani hanno sempre accusato il governo di bloccare il collegamento alla Rete per ostacolare l’accesso alle informazioni. Il viceministro all’informazione, Jorge Luis Perdomo, ha tuttavia precisato che non esistevano ostacoli di tipo politico al potenziamento di Internet nel paese.
L’arrivo della dorsale ha rafforzato moltissimo le aspettative a Cuba, afferma Fernando Ravsberg, giornalista della BBC all’Havana. Secondo le statistiche ufficiali interne, solamente il 3 per cento della popolazione ha accesso al Web , la percentuale più bassa registrata in Occidente. La navigazione online è sempre stata controllata e autorizzata dal governo nonostante, dal 2009, i cubani possono connettersi legalmente dagli internet cafè, nella maggior parte degli hotel e approfittare di un largo mercato nero delle connessioni.
E a proposito di libertà di parola in Rete, Yoani Sanchez, la più celebre blogger di Cuba e una delle più conosciute nel mondo, ha fatto sapere che il governo di Castro avrebbe presumibilmente sbloccato l’accesso al suo blog , Generation Y , ufficialmente off limits sull’isola dal 2008.
“Nella lunga notte della censura, un piccolo buco si è aperto. Il mio blog, Generation Y, è ritornato alla luce insulare” afferma la 35enne attivista, da tempo impegnata nell’abbattere il muro della censura imposta dal lider maximo.
Il governo cubano ha preferito non rispondere alle domande riguardanti i motivi della decisione. Ma, notano in molti, l’apertura di Generation Y arriva nel momento in cui Cuba si trova a ospitare una conferenza internazionale dedicata all’informatica e computer science.
Cristina Sciannamblo