Cuba, se Castro si informa online

Cuba, se Castro si informa online

Internet l'arma più potente mai esistita. Parola del lider maximo, ogni giorno naviga sul web proibitio ai suoi concittadini. Nel frattempo, la blogger Yoani Sanchez vince un altro premio
Internet l'arma più potente mai esistita. Parola del lider maximo, ogni giorno naviga sul web proibitio ai suoi concittadini. Nel frattempo, la blogger Yoani Sanchez vince un altro premio

L’arma più potente mai esistita . Così ha parlato l’ex-presidente di Cuba Fidel Castro, sui più che numerosi sentieri di comunicazione ormai aperti dal web. Un drogato di Internet . Questo l’eloquente titolo scelto da un articolo apparso tra le pagine online del Los Angeles Times , che definisce Castro come un vero e proprio maniaco dell’informazione online.

Al centro delle attenzioni, una lunghissima intervista rilasciata dall’ex-presidente cubano al quotidiano messicano La Jornada . Il consumo di notizie online di Castro girerebbe a ritmi più che elevati, tra le 200 e le 300 news lette in un solo giorno . E più di un messaggio di stima è stato poi inviato al sito delle spifferate Wikileaks.

“Internet ha posto la parola fine ai segreti – ha spiegato Castro a La Jornada – Stiamo osservando un livello sempre maggiore nel giornalismo investigativo, come lo chiama il New York Times , che è di fatto alla portata dell’intero pianeta”.

C’è tuttavia chi ha sottolineato come la penetrazione di Internet in territorio cubano sia di gran lunga la più bassa dell’intero emisfero occidentale. Stando ad uno studio di Brookings Institution , la porzione di utenti a Cuba si aggirerebbe sugli 1,3 milioni. In sostanza, il 13 per cento dell’intera popolazione , una cifra del 10 per cento più bassa di quella di Haiti.

Ma i numeri sulla penetrazione della Rete non rappresentano certamente l’unico problema di Cuba, le cui leggi non si sono dimostrate poi tanto morbide con tutte quelle fonti online pronte a diffondere contenuti non graditi al potere centrale. Tra queste, il ben noto blog di Yoani Sanchez Generacion Y .

La blogger cubana era stata infatti già bloccata dal governo , che le aveva impedito di lasciare l’isola per ritirare un prestigioso – quanto scomodo – premio assegnatole dal quotidiano spagonolo El Pais . Sanchez ha ora ottenuto un nuovo riconoscimento , questa volta da parte dell’ International Press Institute (IPI) con base a Vienna.

Come sottolineato dalla stessa blogger cubana, il premio World Press Freedom Hero rappresenterebbe una sorta di scudo di protezione, utile al suo obiettivo ultimo: abbattere il muro della censura.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
6 set 2010
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