Curiosa indagine su una email scolastica

Curiosa indagine su una email scolastica

Ci vogliono i Servizi segreti negli USA per venire a capo di una mail nata per scherzo ma giudicata diffamante, spedita attraverso account di posta fasulli. Il preside: gli alunni imparino ad usare l'email con responsabilità
Ci vogliono i Servizi segreti negli USA per venire a capo di una mail nata per scherzo ma giudicata diffamante, spedita attraverso account di posta fasulli. Il preside: gli alunni imparino ad usare l'email con responsabilità


Washington (USA) – Il Servizio Segreto statunitense si occupa di qualsiasi cosa, anche di scherzi via mail. All’inizio di gennaio il preside Kevin Barr della Georgetown Day School , un complesso scolastico privato di Washington che raccoglie elementari, medie e superiori, aveva notificato alla polizia che un “hacker” si era infiltrato nel network interno e spedito mail a vari studenti utilizzando le caselle di alcuni insegnanti. Le tre mail contenevano linguaggio “offensivo, razzista, omofobico e con riferimenti sessuali”. A quel punto, sono partite le indagini che hanno ben presto coinvolto l’intelligence.

Con un mandato di perquisizione, rilasciato dal giudice locale, gli inquirenti hanno potuto accedere alla rete della scuola e – grazie ad una società specializzata – individuare la provenienza dell’accesso esterno. L’account faceva riferimento a Patrice Miller, un personaggio della comunità piuttosto in vista non solo per i suoi contributi ai Democrats, ma anche per la sua importante riconosciuta attività nel settore immobiliare.

Il 6 gennaio gli agenti del Servizio Segreto si sono recati nella casa di Miller e hanno sequestrato alcuni notebook Apple, un hard disk, due cavi e un iPod. L’avvocato della famiglia, Robert Litt, ha dichiarato in seguito che nessuno era coinvolto nella redazione e spedizione delle mail incriminate, neanche il figlio minore, diplomato l’anno precedente presso la Georgetown Day. “Ho capito cosa è successo, ma certamente non è stato Daniel”, ha dichiarato Litt, senza ulteriori spiegazioni.

Difficile comprendere le affermazioni sibilline di Litt, anche se la stampa si è sbilanciata sul possibile legame di questo castello di accuse con i progetti immobiliari di Miller riguardanti il nuovo stadio locale. Come se si trattasse di un “colpo basso” per screditare l’immagine dell’immobiliarista. “Non è ancora stata mossa alcuna accusa ufficiale, le indagini stanno proseguendo”, ha dichiarato Tom Mazur, portavoce del Servizio Segreto.

Allo stesso tempo il preside Barr ne ha approfittato per attuare una campagna di sensibilizzazione sull’uso indiscriminato delle mail. “Internet e la facilità di utilizzo della comunicazione elettronica hanno solo incrementato le opportunità per i bambini di esprimere la loro negatività per ferire gli altri. Nessuno della GDS è coinvolto, ma ho sentito il bisogno di spedire alle famiglie un documento riguardante la policy della scuola sull’utilizzo delle tecnologie”.

L’effetto di questa azione sembra aver stimolato gli studenti a dire la propria. Sul sito ufficiale hanno postato commenti che in qualche modo sottolineano il disgusto per le mail spedite – ormai di dominio pubblico perché pubblicate sui quotidiani – e il valore della responsabilità nell’utilizzo del mailing.

Dario d’Elia

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Pubblicato il
23 gen 2006
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