Un ennesimo, questa volta definitivo addio a Google+: oggi le applicazioni mobile del social network sono state sostituite su Play Store e App Store da quelle di Currents, nuova incarnazione della piattaforma indirizzata esclusivamente all’ambito enterprise.
L’ultimo addio a Google+: ecco Currents
Il cambiamento giunge a ormai oltre un anno di distanza dalla chiusura della versione consumer di G+, social network mai davvero capace di arrivare a competere ad armi pari con i concorrenti Facebook e Twitter nonostante gli sforzi compiuti nel tempo dal gruppo di Mountain View. Il suo erede business è pensato in modo da porre l’accento sulle interazioni tra colleghi e partner del contesto professionale con uno stream di contenuti da ordinare a piacimento in ordine cronologico oppure per rilevanza. Non mancano strumenti per la condivisione di link, immagini, testi, sondaggi e file dal cloud storage di Drive.
Queste le caratteristiche offerte da Currents, accessibile esclusivamente da coloro che sono in possesso di un account G Suite.
- Condividi idee e documenti e intrattieni conversazioni pertinenti con i tuoi colleghi senza inondare la tua posta in arrivo;
- vedi i contenuti più importanti per primi, con la possibilità di ordinare il tuo home stream per orario o pertinenza;
- tieniti in contatto con colleghi che la pensano come te e trova le community che corrispondono ai tuoi interessi;
- segui i tag sui diversi argomenti. Scopri cosa succede in altri reparti e nell’intera organizzazione grazie ai tag sugli argomenti di tendenza;
- grazie ai post della dirigenza in evidenza starai sempre al passo circa gli aspetti importanti nell’intera organizzazione;
- usa la ricerca avanzata di Google per trovare argomenti e conversazioni che ti interessano;
- Currents è disponibile solo per i clienti di G Suite. Per saperne di più, rivolgiti al tuo amministratore IT di G Suite.
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Non si tratta del primo prodotto Google con questo nome: nell’ormai lontano 2011 bigG ha lanciato una sorta di magazine sotto forma di app battezzato proprio Currents, portato in Italia qualche mese dopo e confluito più tardi nell’attuale piattaforma News.