La fine, per Cyanogen, è arrivata in pieno periodo natalizio, e questa volta si tratta di un evento ufficiale e (apparentemente) senza possibilità di appello: l’azienda ha annunciato la cessazione di tutti i servizi e il supporto delle build giornaliere (cioè “nightly”) di CyanogenMod entro l’ultimo giorno dell’anno, fatto che viene liquidato in poche parole come parte del processo di “consolidamento” tuttora in corso.
Ci è voluto un po’ di tempo, insomma, ma alla fine la realtà ha sopraffatto un business già parecchio in affanno dalla scorsa estate: a luglio Cyanogen aveva licenziato il 20 per cento della forza lavoro ma aveva nel contempo rassicurato la community sull’intenzione di voler continuare a supportare CyanogenMod, poi quel supporto si era trasformato in qualcosa di molto diverso con il focus dell’azienda su moduli personalizzati da integrare nelle versioni stock di Android.
Ora arriva la fine per un business che ha sempre professato ambizioni probabilmente eccessive rispetto alle sue possibilità concrete, visto che l’obiettivo più volte dichiarato di Cyanogen era quello di sottrarre il controllo di Android a Google attraverso la omonima modification totalmente distribuita tramite licenza open source.
Cyanogen ha peccato di presunzione e ha raggranellato pochissimi successi pratici, visto che delle iniziative commerciali dell’azienda si ricorda la partnership, terminata , con il produttore di smartphone cinesi OnePlus e poco altro. E le rare aziende che avevano basato il loro business sullo sviluppo “ufficiale” di CyanogenMod, come il produttore britannico di smartphone a basso costo Wileyfox, dovranno ora fare i conti con una fase di transizione a dir poco problematica.
Incerto, infine, appare al momento il destino di CyanogenMod: la community FOSS nata attorno alla mod di Android <a href=" http://lineageos.org/Yes-this-is-us/” target=”_blank”>si è organizzata in fretta ]] con un fork chiamato Lineage OS , il codice sorgente ma per quanto riguarda le ROM da installare sui terminali Android non è ancora dato sapere nulla.
Alfonso Maruccia