Il CEO di Cyanogen, Kirk McMaster, è notoriamente un tipo ciarliero e ambizioso: per la sua azienda, madre (o figlia?) della celebre mod Android, ha in mente grandi cose e lo ha ribadito di recente in una intervista a IBT . In poche righe racconta quello che ormai è il suo mantra da un po’: il futuro del mobile non è Android, non è iOS e neppure Windows Phone . Nel futuro ci sarà Cyanogen che cambierà i rapporti di forza fin qui consolidati, e non ci sarà duopolio Apple-Google che tenga.
L’ idea alla base del piano di McMaster è nota ( Telefonino.net ne aveva parlato già lo scorso gennaio): grazie alla collaborazione di Microsoft , e di altri marchi interessati ad acquisire un ruolo più centrale nell’esperienza mobile degli utenti, l’obiettivo di Cyanogen è di cambiare la natura di Android senza stravolgerla. Se oggi gli smartphone equipaggiati con questo sistema operativo sono centrati sui servizi di Google, in futuro ciò potrebbe cambiare: Cortana , ad esempio, diventerà fondamentale nel funzionamento di CyanogenOS.
Le novità non dovrebbero farsi attendere troppo: secondo McMaster i primi annunci in questo senso arriveranno a cavallo della seconda metà del 2016 (giusto in tempo per il Mobile World Congress?), ma non fa nomi riguardo a quali potrebbero essere i partner di queste impresa. Fino a oggi il prodotto di maggior successo con a bordo Cyanogen è stato forse il OnePlus One, relazione finita maluccio, ma in seguito hanno debuttato altri prodotti di marchi come la cinese Lenovo (Zuk Z1), o l’ indiana Micromax (Yu Yureka) che vengono venduti direttamente con la mod Android a bordo.
Cortana, nei piani di McMaster , grazie alla collaborazione in corso con Microsoft verrà integrata profondamente nel sistema operativo di Google fino a costituire un componente fondamentale . Andrà a sostituirsi a Google Now (a cui è superiore, sempre secondo il CEO), e svolgerà gli stessi compiti visti ad esempio con Siri su iOS e Apple Music, ma con maggiore efficienza : “Il linguaggio naturale abbinato all’intelligenza ( artificiale , ndr) è molto importante, ma come applicazione non funziona davvero perché hai bisogno che sia integrata nel framework dell’OS: è lì che ottiene tutti i segnali dai servizi che rendono l’intelligenza più efficace”.
Quello che punta a fare McMaster con Cyanogen, in definitiva , è realizzare un Android in tutto e per tutto compatibile con tutti i servizi di Google, ma che non dipenda da Google : ci saranno Gmail, Gdrive, Gmaps e tutte le applicazioni che gli utenti già sfruttano, ci sarà ovviamente il Play Store, ma ci sarà anche altro a bordo. McMaster non esclude neppure che questa strada possa in futuro essere seguita dalla stessa Google che nel frattempo si è reincarnata in Alphabet: più realisticamente, CyanogenOS potrebbe diventare il terzo sistema operativo mobile su piazza.
Luca Annunziata