Vasta operazione coordinata da Europol e condotta i 26 paesi di tutto il mondo nell’ambito della lotta al fenomeno del cyber-riciclaggio. Battezzata EMMA 6 ha portato a 422 arresti, all’avvio di 1.529 indagini e all’identificazione di 4.031 money mule reclutati da 227 individui. Interrotte attività illegali per spostamenti di denaro quantificate in circa 33,5 milioni di euro.
EMMA 6: la lotta europea al cyber-riciclaggio
Viene definito money mule colui che all’interno di un’organizzazione criminale o in modo autonomo (a volte anche inconsapevolmente poiché attirato da false offerte di lavoro) fornisce la propria identità a terzi per l’apertura di conti correnti, carte di credito o altri metodi di pagamenti attraverso i quali poi vengono accreditate somme di denaro provenienti da attacchi informatici, truffe, raggiri e altri misfatti.
Questi i 26 paesi le cui autorità sono state coinvolte nell’operazione: Italia, Australia, Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Cipro, Repubblica Ceca, Estonia, Finlandia, Grecia, Ungheria, Irlanda, Lituania, Moldavia, Olanda, Polonia, Portogallo, Romania, Spagna, Svezia, Svizzera, Slovenia, Slovacchia, Regno Unito e Stati Uniti.
Il prossimo step dell’iniziativa EMMA 6 prende il via in questi giorni e si struttura anzitutto attraverso una campagna di sensibilizzazione rivolta ai territori interessati con l’obiettivo di informare i cittadini e creare consapevolezza sul tema, mettendo al corrente dei rischi che si corrono prendendo parte ad attività illecite finalizzate al riciclaggio di denaro, anche quando avviene con modalità che passano esclusivamente da piattaforme e servizi online: pericolo per la propria incolumità nel caso si scelga di non collaborare più con i criminali, condanne e sanzioni, il reato costituisce un precedente penale. L’hashtag scelto per la discussione sui social è #DontBeaMule.