L’esercito dei cyberguastatori siriani ha avuto la meglio sull’esercito a stelle e strisce: il sito pubblico dei militari statunitensi, www.army.mil , è stato per ore irraggiungibile, dopo essere stato colpito da un defacement.
One of #SEA messages left on the US Army website. #SEA #USArmy pic.twitter.com/jIA7HN9jXt
– SyrianElectronicArmy (@Official_SEA16) 8 Giugno 2015
A rivendicare l’attacco, la solita armata di hacktivisti siriani allineati al regime di Al-Assad: Syrian Electronic Army, dal proprio ennesimo account Twitter e dal sito ufficiale , annuncia la conquista del sito, ottenuta probabilmente attraverso la CDN di Limelight, con cui viene gestito.
Limelight ha comunicato di aver avviato le indagini e ritiene che non vi sia stata compromissione di dati, mentre rappresentanti dell’esercito statunitense dichiarano di aver adottato le opportune misure di sicurezza per “assicurare che non ci sia alcuna violazione dei dati”, sospendendo e successivamente riattivando il sito.
SEA, nel frattempo, non esita a sbandierare l’appropriazione di “dettagli relativi a soldati, funzionari, generali” e “documenti”, ottenuti “con diversi attacchi” anche condotti nei confronti di account email di membri dell’esercito statunitensi, e a minacciarne la pubblicazione “in caso di necessità”.
Gaia Bottà