Alla luce di un rinnovato sforzo per la difesa dello spazio telematico frequentato dai cittadini statunitensi, la Casa Bianca e la National Security Agency (NSA) hanno avviato i lavori per un nuovo “Centro per la Cyber-Sicurezza” nei pressi di Camp Williams, base della Guardia Nazionale a Sud di Salt Lake City nello Utah.
Il centro, un sistema autosufficiente dotato di proprie strutture fognarie, di riciclo delle acque e di alimentazione elettrica, dovrebbe essere completato entro ottobre 2013 e costare un totale di 1,2 miliardi di dollari. Le strutture del data center occuperanno la bellezza di 100mila metri quadri compresi in una superficie di circa 100 ettari.
Stando ai politici che promuovono l’iniziativa, il Centro per la Cyber-Sicurezza dello Utah dovrebbe giocare un ruolo di primaria importanza non solo per la difesa delle infrastrutture telematiche dello stato ma anche quelle del settore privato: “Esiste un chiaro mandato per una partnership pubblico-privata – dice il senatore Orrin Hatch, democratico dello Utah – guidata dal DHS per il governo ma supportata da tutti i componenti del governo USA incluse le organizzazioni federali, statali e locali”.
Il cyber-centro avrà il compito ultimo di fronteggiare la crescente pervicacia delle minacce informatiche in un mondo informatizzato, ma altrettanto importanti dovrebbero essere le ricadute sul mercato del lavoro: si prevede che la sua costruzione impieghi tra i 5mila e i 10mila lavoratori totali, mentre una volta completato il centro dovrebbe dare lavoro a 100-200 impiegati – alcuni dei quali presumibilmente dotati di competenze high-tech.
Alfonso Maruccia