Un documento di circa 200 pagine contenente il testo del Cyber Security Act , la proposta di legge sull’emergenza telematica annunciata nello scorso anno dall’attivissimo senatore statunitense Joe Lieberman. La Commissione per la Sicurezza Nazionale al Senato ha dunque ufficializzato l’introduzione del disegno di legge che vorrebbe partorire un nuovo organismo di supervisione dei network che risponda direttamente al Presidente degli Stati Uniti.
Le novità annunciate sono significative. Il gruppo bipartisan di senatori promotori sembra aver dato ascolto ai timori espressi da numerosi rappresentanti dell’industria high-tech . L’attuale versione del Cyber Security Act non prevederà infatti il controllo governativo sulle infrastrutture private o commerciali, né tantomeno su quelle legate alla rete Internet .
Rimangono tuttavia inalterati alcuni punti chiave del disegno di legge. Tra questi, la nascita di un Ufficio per la Politica sulla Cybersicurezza che – rispondendo direttamente alla Casa Bianca – potrà eventualmente dichiarare lo “stato di emergenza telematica” per disinnescare minacce nei confronti delle infrastrutture fondamentali per la sicurezza della nazione.
Network per le telecomunicazioni, sistemi bancari, centrali energetiche . Le varie società private responsabili dovranno obbedire agli ordini impartiti dall’ufficio e dunque dalle autorità federali a stelle e strisce. Qui, la nuova polemica : le nuove misure per la cybersicurezza rischierebbero seriamente di imporre costi elevati alle aziende responsabili.
Decisamente diverso il parere di giganti dell’IT come Oracle e Cisco Systems, i cui vertici hanno recentemente scritto al senatore Lieberman per esprimere il proprio supporto al disegno di legge. Un testo che permetterà ai network statunitensi di restare al riparo dalle più svariate minacce cibernetiche, senza rischi per sviluppo e innovazione dell’industria statunitense .
Mauro Vecchio