Igor Kostyukov e Dmitry Badin: sono questi i nomi dei responsabili per i cyberattacchi subiti dalla Germania nel 2015. Che l’origine fosse russa era noto ormai fin da inizio 2019, quando le prime risultanze delle indagini vennero a galla raccontando di dati trafugati da centinaia di politici, ivi compresa la cancelliera Angela Merkel.
Cyberwar: l’UE accusa la Russia
La responsabilità cade quindi direttamente tra le mani di Vladimir Putin, aprendo un fronte politico che era già ampiamente noto e che anche solo recentemente aveva portato Alekei Navalnyj a rifugiarsi in Germania dopo l’avvelenamento subito. Un fronte che racconta una densa guerra fredda nella quale a farsi protagonista sul fronte russo è la famigerata “GTsSS“, gruppo noto anche come APT28, Fancy Bear, Strontium: sono questi nomi saliti alle cronache in alcuni dei principali casi di cyberattacco degli ultimi anni.
La risposta europea dal punto di vista legale ha comunque al momento le mani legate, potendo semplicemente congelare i beni dei due responsabili e vietandone l’ingresso in Europa. La corsa alla presidenza USA affronta medesimo tema nelle stesse ore, con Biden che punta il dito verso Trump ed il suo malcelato lassismo nei confronti di un ambiguo Putin: con ogni probabilità l’elezione di Biden potrebbe dire molto a tal proposito, con conseguenze dirette anche in tema di cyberwar e di tensioni “digitali” al confine tra Europa e Russia.