Stando a quanto anonimi funzionari statunitensi hanno riferito al Wall Street Journal , il nuovo fronte caldo della cyberwar a stelle e strisce potrebbe presto venire da un’iniziativa iraniana. Iniziativa che è già in corso con incursioni che lasciano presagire qualcosa di molto peggiore, e di molto pericoloso per le infrastrutture e la sicurezza nazionale.
Le fonti anonime del Journal parlano di attacchi sponsorizzati da Teheran, azioni che per ora sarebbero limitate alla raccolta di informazioni su come le stazioni petrolifere e le utility energetiche gestiscano i proprio sistemi informatici e hi-tech.
Il tentativo di sondaggio rappresenterebbe l’escalation della “cyber attività” del regime iraniano contro gli USA, dicono le fonti, un attività che ha evidentemente allertato chi di dovere e desta preoccupazione crescente presso Washington e il Pentagono.
Gli hacker iraniani si preparerebbero a colpire le infrastrutture USA e i sistemi di controllo industriali basandosi le informazioni carpite in queste prime scorribande, suggeriscono le fonti anonime, una chiara rappresaglia all’ operazione Stuxnet – largamente attribuita a un’iniziativa israelo-statunitense – e che secondo i think thank statunitensi sarebbe molto più pericolosa , in prospettiva, dei frequenti tentativi di cyber-spionaggio degli hacker cinesi.
Dal punto di vista di Teheran, le accuse degli USA sono solo propaganda: in relazione alle accuse di cyber-attacchi già mosse in precedenza contro l’Iran, l’addetto stampa della missione iraniana alle Nazione Unite ha avuto recentemente a dire che il paese è una vittima del cyber-warfare (cioè la suddetta operazione Stuxnet) e che, essendo un membro “responsabile” della comunità internazionale, non ha nemmeno contrattaccato a queste aggressioni.
Alfonso Maruccia