Combinare la perizia di un medico con la precisione di una ricostruzione tridimensionale del corpo di un paziente: l’ Imperial College di Londra ha perfezionato il robot chirurgo Da Vinci per rendere le operazioni meno invasive per colui che vi si sottopone.
I ricercatori britannici hanno perfezionato il robot con uno strumento capace di tracciare ogni movimento degli occhi del chirurgo che comanda la macchina. Un software, ha spiegato uno dei responsabili del progetto, ricostruisce nel contempo una immagine tridimensionale di ciò che compare nel campo visivo del medico, “usando la mente del chirurgo per calcolare la profondità dei tessuti sul quale sta operando”.
Nell’immagine ricostruita vengono eliminati gli elementi di disturbo che possono essere causa di errore per il medico che comanda Da Vinci: se il robot si muove assecondando i movimenti del corpo su cui opera, il medico può contare su un’immagine statica per direzionare il bisturi senza incertezze.
Il team di ricercatori dell’Imperial College ha inoltre sviluppato un sistema che consente ai medici di agire in una realtà aumentata: l’immagine del corpo del paziente è combinata con i dettagli della struttura anatomica emersi dagli esami svolti a monte dell’intervento, permettendo al medico di agire in maniera più precisa.
Ma gli obiettivi dei ricercatori sono ancora più ambiziosi: “Vogliamo migliorare il robot e renderlo sempre più autonomo”, ha annunciato Guang Zhong Yang, docente dell’istituto britannico. ( G.B. )