DaD e smart working torneranno a gennaio con l'emergenza

DaD e smart working torneranno a gennaio con l'emergenza

Il prevedibile aumento dei contagi nel mese di gennaio porterà giocoforza a nuovi periodi di isolamento da affrontare in DaD o smart working.
DaD e smart working torneranno a gennaio con l'emergenza
Il prevedibile aumento dei contagi nel mese di gennaio porterà giocoforza a nuovi periodi di isolamento da affrontare in DaD o smart working.

Dopo l’esperienza del 2020 e gli esperimenti del 2021, l’Italia ha sostanzialmente scelto: no alla DaD, si allo smart working. Quel che succederà a gennaio, molto probabilmente, non sarà però frutto di scelte, né di ponderazione, né di strategia frutto di una qualche visione: sarà semplicemente constatazione e reazione consequenziale dei fatti. I fatti sono quelli di una ondata in arrivo con decine di migliaia di isolamenti, elemento che porterà giocoforza a nuovi frequenti distanziamenti per salvaguardare la salute del prossimo. Questo significa una cosa sola: DaD per i bambini, smart working per gli adulti.

Tornano DaD e smart working

Gli ultimi dati dicono che i più giovani sono nel mirino della Omicron, che trova protezioni minori e più facilmente affonda il contagio. Dopo le vacanze di Natale il Governo sta pensando ad uno screening massivo proprio prima del rientro a scuola, al fine di sterilizzare questa potenziale bolla esplosiva prima che le classi tornino ad essere un moltiplicatore di contagi. Non è ancora chiaro quanto sarà forte questa azione, né quanto sarà incisiva, ma è evidente il fatto che nel breve periodo sarà soprattutto la DaD a tornare con forza per ovviare ai periodi di isolamento forzato mentre si attenderà che la primavera torni ad alleggerire la situazione. Il Governo è stato chiaro in proposito: si farà di tutto per evitare la DaD. Tuttavia non la si può evitare a priori poiché le alternative sono poche, se non la vaccinazione massiva, l’uso di FFP2 (che saranno imposte nelle classi con bambini fragili e impossibilitati al vaccino) e regole più morbide nella chiusura delle classi. Le vaccinazioni tra i più giovani proseguono solerti, ma il ritmo non è tale da poter tenere testa ad una variante che ha dimostrato di saper correre ben più della precedente: la DaD è, ancora una volta, l’unica soluzione emergenziale disponibile.

Lo smart working è qualcosa che ha fatto più strada, è ora un tassello dell’organizzazione del lavoro e rimarrà anche dopo la pandemia. Il mese di gennaio rischia però di spingerlo a forza a seguito di un’emergenza legata alla nuova ondata di contagi destinata a sopraggiungere. Mentre più regioni rischiano di andare in zona arancio (per i non vaccinati solo il lavoro consentirà di spostarsi al di fuori del proprio comune di residenza), gli isolamenti si moltiplicheranno con questa nuova ondata e le aziende meglio organizzate potranno consentire di lavorare da remoto senza interrompere le attività. Quel che le Big tech hanno già scelto anzitempo per ovviare ai problemi della Omicron, tante microaziende italiane lo faranno come mera constatazione di una situazione che si farà complessa.

Gennaio è alle porte e quel che accadrà è noto fin da oggi: lo dicono i dati. I vaccini escluderanno le conseguenze peggiori, le FFP2 (qui le abbiamo cercate al miglior prezzo disponibile) ridurranno i problemi, per tutto il resto ci penserà il digitale offrendo alternative online con cui proseguire le attività in cerca di un nuovo, ennesimo, auspicato, ritorno alla normalità.

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Pubblicato il
27 dic 2021
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