L’ipotesi di mandare in DaD (bruttissima espressione, in realtà) soltanto i minori non vaccinati torna in auge. Si tratta infatti di un’ipotesi fortemente caldeggiata fin dal primo minuto, ma mai presa in considerazione fino ad oggi in virtù di una riflessione pragmatica sui numeri. Ora che i numeri stessi stanno cambiando, però, ecco che l’ipotesi torna ed a farsene portavoce è il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa:
Dobbiamo garantire la scuola in presenza e, anche sotto questo aspetto, dobbiamo cercare di semplificare le regole e le norme di accesso. Dobbiamo considerare che per la fascia 12-19 anni, l’80% dei ragazzi è vaccinato: questo – spiega – non può non fare la differenza e io sono per tenere in classe tutti coloro che si sono vaccinati.
Quando si iniziò a valutare questa ipotesi come elemento coercitivo per spingere un maggior numero di famiglie verso la vaccinazione dei ragazzi, la percentuale di vaccinati era tale per cui non si sarebbero potuti avere i giusti compromessi tra insegnamento e salute. Ora, con l’80% della fascia 12-19 già vaccinata, il discorso sta per mutare e l’ipotesi riprende corpo con maggior forza.
DaD solo in risposta ai contagi
Il Governo ha preso (e spiegato) una scelta radicale: l’abbandono della DaD come misura standard per la tutela della salute. I motivi stanno nel fatto che si tratterebbe di uno strumento che, pur se estremamente utile, avrebbe messo in luce disparità che l’Esecutivo non si sentiva di ignorare. Se la scelta è quella di ricorrere alla DaD soltanto quando i contagi lo impongono, al tempo stesso non è possibile ridurre anche quest’ultima limitazione almeno fin quando la platea dei vaccinati non è sufficiente a garantire migliori condizioni generali.
L’obiettivo di ridurre la DaD non è quindi, per medesima logica, applicabile invece nella fascia 5-11: in questo segmento, infatti, soltanto il 23,91% dei bambini è stato vaccinato con almeno una somministrazione e soltanto i 9% dei ragazzi (4% con vaccinazione completa e 5% guariti) può dirsi sufficientemente coperto da possibile infezione. In questa fascia il traguardo è ancora lontano: il ritmo delle vaccinazioni resta buono, ma non ancora tale da poter scongiurare la DaD anche per i vaccinati entro la fine della scuola.
Le ipotesi si susseguono con l’incedere dei numeri. Si stanno rivalutando le regole per il colore delle regioni, ad esempio, così come è in fase di approvazione un DPCM con le eccezioni ai limiti per il Green Pass. In attesa che il picco dei contagi abbia luogo (al quale farà seguito un lento e graduale ritorno alla normalità), le regole sono destinate ad una continua modifica per cercare continuamente il miglior punto di equilibrio tra aperture e chiusure, tra rilancio e resistenza, tra economia e salute. Le polemiche saranno inevitabilmente accese, perché il punto in questione è tanto più data driven quanto più soggettiva è la valutazione a monte. Ma la primavera non è lontana.