La notizia dello scioglimento dopo 28 anni di attività è giunta per i fan dei Daft Punk un po’ come un fulmine a ciel sereno. In molti si sono spesi in omaggi al duo, autore di quattro album in studio e innumerevoli collaborazioni nei quasi tre decenni di carriera. Una merita di essere segnalata anche su queste pagine poiché basata sull’impiego di un’intelligenza artificiale.
Daft Punk, Voyager: il video creato dall’IA
A pubblicarla l’artista e compositore Glenn Marshall sul proprio canale YouTube. Il video è generato dal software Story2Hallucination (GitHub), versione alterata del programma Big Sleep (GitHub) in grado di convertire un testo in immagini. Funziona trasformando frasi, paragrafi o combinazioni di parole in animazioni dallo stile alquanto psichedelico, richiamando volutamente quello di Tron. In questo caso agli algoritmi sono state date in pasto le stringhe “robot headgear”, “robot heads” e “robot disco”.
Il brano scelto è Voyager, estratto dall’album Discovery del 2001. Qui sotto la clip originale.
Di seguito invece il filmato dal titolo Epilogue che il duo ha pubblicato il 22 febbraio sul proprio canale per congedarsi dalla scena musicale. È un estratto da Electroma, lungometraggio del 2006 diretto da Thomas Bangalter (uno dei componenti insieme a Guy-Manuel de Homem-Christo). Curiosamente, la sequenza scelta per l’addio è proprio quella che durante la presentazione del film al Festival di Cannes fece abbandonare la sala a un numero non indifferente di spettatori in sala, infastiditi dalle sequenze ritenute eccessivamente dilatate.
Tornando all’intelligenza artificiale impiegata, di seguito alcuni esempi delle immagini generate da Big Sleep.
Le definizioni date in pasto agli algoritmi sono nell’ordine “a pyramid made of ice”, “a lonely house in the woods” e “the tragic intimacy of the eternal conversation with oneself”.