Ronzii inquietanti increspano la pelle del paziente adagiato sulla poltrona. Circondato da puntuti attrezzi metallici, non osa sporgere lo sguardo oltre la porta che lo isola dal resto dell’ambiente. Scricchiolano calzature plastiche: i muscoli del paziente si irrigidiscono. Si rilassa solo quando il volto sorridente dell’assistente comunica che il dentista si libererà a minuti. Il paziente si abbandona all’odore pungente del disinfettante quando l’assistente gli porge un visore simile a quello indossato dal Geordi LaForge di trekkiana memoria.
Nulla possono gli sfrigolii dell’aspiratore, il senso di nausea indotto dall’invasivo materiale per raccogliere le impronte dentali è impercettibile, gli schizzi di sangue che punteggeranno il volto del dentista passano inosservati: il paziente, divaricatore orale permettendo, ridacchia sommessamente, immerso nello spettacolo che scorre nello schermo da 42 o da 60 pollici simulato dal visore. Il visore con auricolari gentilmente fornito dall’assistente è un prodotto di InChairTV , l’ultimo grido nel campo dell’odontoiatria: promette di facilitare il lavoro del dentista sedando il paziente con l’intrattenimento mediato dalla tecnologia .
Disteso lungo la poltrona, il paziente trova nelle immagini trasmesse dal visore degli appigli per proiettarsi altrove, negli show televisivi, nei documentari, nei film alloggiati nel lettore collegato al visore. L’eco del ronzio del trapano potrà essere interpretato come la sinfonia degli attrezzi del meccanico che sta mettendo a punto un’auto da sogno, il raschiare dell’uncino negli anfratti più remoti della cavità orale si trasformerà nel cigolare di un’amaca inondata da un tramonto tropicale: la concentrazione del paziente è massima, nulla sembra rompere l’incanto che si sta faticosamente costruendo con l’aiuto dell’ immersività visiva e sonora offerta dal dispositivo.
Se di InChairTV si era rumoreggiato nei mesi scorsi, quando il sistema di visori dispensava intrattenimento e consigli sull’igiene orale, emerge ora una nuova opportunità per il sistema: vende l’attenzione sudaticcia dei pazienti ad inserzionisti che provengono dal mondo odontoiatrico, invitati a comprare spazi pubblicitari da inframezzare agli show. Il paziente, sollevato dall’inquietudine che regna in uno studio dentistico, sarà invogliato a coronare il proprio intervento con uno sbiancamento , a prevenire le carie con applicazioni di fluoro, ad acquistare set completi per l’igiene dentale. I risultati delle sperimentazioni sono incoraggianti : dei pazienti intervistati riguardo ai comunicati pubblicitari somministrati durante l’intervento, il 60 per cento ha saputo ricordarne il contenuto e il 45 per cento ha convertito in acquisto quanto sorbito attraverso il visore. Non è dato sapere quanti abbiano rinunciato ad invocare l’antidolorifico.
Gaia Bottà