Roma – Arriva nella sua solita forma binaria il nuovo comunicato “shock” di 0100101110101101.ORG, combriccola di artisti della comunicazione digitale che ha lanciato una nuova efficacissima provocazione, il Life-Sharing , come evoluzione organica al file-sharing.
“Il life_sharing – spiega 0100101110101101.ORG – è un anagramma di file sharing, è un computer che condivide il proprio hard-disk con tutto il mondo, rendendo i suoi contenuti accessibili via Internet”. Quello che viene condiviso in questo modo, però, non sono le directory dedicate di Gnutella o di Napster, no, sono tutti i contenuti di un computer: applicativi, software (tutto open source), archivi, documenti, progetti, mailbox e via dicendo.
Il computer di 0100101110101101.ORG condiviso secondo i principi del life_sharing si apre potenzialmente a tutti gli utenti della Rete, che possono così visionare qualsiasi contenuto del computer, fino a leggere l’email privata di 0100101110101101.ORG. E non c’è bisogno di aggiornamenti, perché il computer “aperto” è il computer sul quale l’organizzazione lavora, e dunque è sempre aggiornato all’ultimo secondo di lavoro..
“L’idea – spiegano convinti gli autori del progetto – è semplice e piena di implicazioni che vanno oltre il concetto di un’opera d’arte posta come oggetto di contemplazione, e nascono questioni di natura politica, informativa, sociologica e filosofica. Il life_sharing determina e sottolinea problemi e contraddizioni che non sono solamente estetiche ma etiche”.
La prima questione è ovviamente quella della privacy, dove 0100101110101101.ORG opera una “inversione”, dove la prospettiva dell’interazione via Internet significa lasciarsi alle spalle “pratiche obsolete”. “Non è un’utopia – sostengono – ma una pratica che, una volta avviata, diviene parte della vita di tutti i giorni”.
L’altro fronte che apre il progetto di life_sharing è quello della proprietà intellettuale, progetto che non punta all’abolizione del copyright ma alla sua sostituzione con la GPL, la licenza pubblica GNU. “Una licenza – spiegano quelli di 0100101110101101.ORG – che fino ad oggi è stata applicata solo ai programmi, con successi sia economici che culturali. Noi vogliamo applicare il modello dell’open source anche ai progetti artistici. Questo comunicato è una proposta concreta: condividere davvero la proprietà intellettuale, iniziando dalla nostra, ogni giorno”.