Dal pancione esce il bambino 3D

Dal pancione esce il bambino 3D

Una nuova tecnologia promette di consentire ai genitori di tastare il nascituro attraverso immagini 3D molto speciali. Un sistema proposto come una rivoluzione, a partire dai videogiochi
Una nuova tecnologia promette di consentire ai genitori di tastare il nascituro attraverso immagini 3D molto speciali. Un sistema proposto come una rivoluzione, a partire dai videogiochi


Albuquerque (Nuovo Messico) – Novint Technologies , un’azienda specializzata nello sviluppo di tecnologie che si potrebbero definire con il termine – ormai in disuso – di “realtà virtuale”, ha annunciato un nuovo sistema tridimensionale che, a suo dire, può permettere ai genitori di toccare e vedere il loro bambino prima ancora che questo sia nato.

La tecnologia, denominata e-Touch, converte gli ultrasuoni applicati al pancione della neo mamma in immagini tridimensionali che possono essere “toccate”.

L’immagine 3D del bambino è ottenuta dalla sovrapposizione di più immagini bidimensionali alle quali il computer applica poi, come passaggio finale, gli attributi fisici del feto. Attraverso un dispositivo tattile simile ad un braccio robotico, i genitori del bambino possono interagire con l’immagine tridimensionale e percepirne, al tatto, la fisionomia. In questo modo è possibile sentire, secondo Tom Anderson, il fondatore di Novint, il naso o le labbra del nascituro.

Anderson sostiene che la reale importanza di questa tecnologia sta nel consentire ai medici la diagnosi precoce di eventuali malattie o malformazioni senza la necessità di ricorrere a esami invasivi.

Questa stessa tecnologia, afferma Anderson, potrebbe venir utilizzata anche in altri tipi di procedure mediche, come la mammografia o la pianificazione di interventi chirurgici.

Sebbene in campo medico alcuni siano scettici sulla reale efficacia di una tecnologia basata sugli ultrasuoni, considerati troppo approssimativi, Novint sembra pronta a sviluppare altre tecnologie analoghe a e-Touch da proporre in molti altri campi, fra cui quello videoludico, dentistico, meccanico e artistico.

Anderson sostiene infatti che, attraverso questa tecnologia, sarà possibile “toccare” i prodotti venduti on-line o consentire ai propri bambini di giocare e interagire con balocchi virtuali.

Fino ad oggi, però, sono ben poche le tecnologie di realtà virtuale ad aver raggiunto il mercato di massa. Questa farà eccezione?

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Pubblicato il
17 mag 2002
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