L’Unione Europea ha chiesto a Telecom Italia, France Telecom, Vodafone Group, Deutsche Telekom AG, Telefonica SA e l’associazione mondiale degli operatori mobile GSMA informazioni per fare chiarezza sugli standard tecnologici di settore .
“La richiesta di informazioni – ha detto un portavoce dell’antitrust continentale – riguarda il modo in cui si svolge la standardizzazione dei futuri servizi nel settore delle comunicazioni mobile”.
GSMA, che raccoglie 800 operatori mobile di tutto il mondo e che organizza la Conferenza Mobile World Congress di Barcellona, ha già riferito che “risponderà a tempo debito” al questionario inviatogli per far chiarezza su alcuni punti.
In particolare, sembra che a preoccupare le autorità siano gli incontri periodici tra le cinque aziende leader del settore, le cosiddette “E5”, in cui si sono riuniti tutti i rispettivi vertici aziendali: queste potrebbero essere stati l’occasione in cui si si sono stretti i rapporti tra le concorrenti fino a portare a parlare di rischio di collusione.
A tal proposito le telco hanno tuttavia già fatto sapere che i dubbi su tali incontri sorprendono dal momento che si sono sempre svolti nello spirito della massima trasparenza: in particolare, riferiscono, ad ogni riunione delle E5 presenziava un avvocato che inviava regolarmente report alle autorità europee .
Gli organi europei competenti per quanto riguarda la competizione hanno peraltro specificato che questa richiesta di informazioni “non significa che vi sono già dubbi specifici”.
Naturalmente per le telco ciò non significa che non vi sia il rischio di una prossima indagine, anzi : l’antitrust europeo sta semplicemente raccogliendo le prove per vedere se c’è qualcosa che non va e dove si annidi (in quale accordo o incontro) l’eventuale difetto.
Claudio Tamburrino