Con un finanziamento di 6,7 miliardi di dollari il DARPA sta alimentando VIRAT , un massiccio programma di sorveglianza video ad ampio spettro, con la collaborazione di ogni tipo di drone e di personale specializzato. Partecipano Kitware e altre 19 aziende , che lavoreranno sul progetto con il DARPA almeno fino al 2011.
Fanno da padroni aerei senza pilota come il Predator (qui a lato) o il Global Hawk, ma non sono i soli: la raccolta in quota di immagini e, più recentemente, di full motion video , video in movimento integrale, è affidata ai numerosissimi mezzi – noti e non – di cui gli States dispongono.
Dall’Iraq all’Afghanistan (ma in effetti ovunque vi sia “bisogno”), riprese integrali delle aree calde vengono raccolte dai droni e inviate a terra agli analisti di intelligence, sia negli USA che in altri stati, evidenzia il Washington Post . Il materiale raccolto viene analizzato capello per capello, studiando dalla stretta di mano allo scambio di oggetti, dal bacio di saluto al carico e scarico di materiali da veicoli.
Parte delle attività che rientrano in questo progetto, curato dall’Information Processing Techniques Office del DARPA, sono riassunte a pagina 9 del documento descrittivo per le industrie, relativo al Video and Image Retrieval and Analysis Tool , di cui VIRAT è acronimo.
“L’Esercito statunitense e le community di intelligence hanno crescente bisogno di tenere sotto controllo dei feed video dal vivo ed effettuare ricerche su grandi quantità archiviate di dati video di interesse, (ora fattibile, ndr) grazie alla rapida crescita nello sviluppo e impiego di sistemi di ripresa video in tempo reale”, si legge sul documento, scritto lo scorso marzo ma reso disponibile al pubblico solo un mese fa.
John Pike, direttore di GlobalSecurity.org ed esperto in temi spaziali e di intelligence, spiega che “ora, con le nuove tecniche di intelligence basate sui sistemi video in grado di effettuare riprese in movimento, esaminiamo la gente e i suoi comportamenti in pubblico”.
Insomma, un’attività senz’altro di intelligence, ma con l’arrivo di nuove strumentazioni, nuovo know-how di un folto gruppo di aziende e parecchi dobloni di supporto, tutto al servizio di un sistema di sorveglianza senza precedenti, in grado di estrarre informazioni atomiche da qualsiasi mosca stia volando. La privacy? È fuori moda.
Marco Valerio Principato