C’è chi ha sottolineato come, almeno questa volta, l’attivissimo imprenditore statunitense Michael Robertson abbia preso la più classica delle cantonate. Il fondatore di Lindows/Linspire – nonché padre della contestata piattaforma musicale Mp3tunes.com – ha presentato a San Francisco la sua nuova creatura online, un servizio in the cloud chiamato Dar.fm .
E gli osservatori della Rete hanno subito tracciato i primi paragoni: Dar.fm sarà per le stazioni radio quello che TiVo è per i programmi televisivi. Un servizio che offrirà ai suoi utenti la possibilità di registrare in Rete le varie programmazioni dei canali radio statunitensi . Per poi archiviarle online, grazie agli spazi garantiti dallo stesso Mp3tunes.com .
Un’alleanza che potrebbe non piacere affatto ai vari broadcaster, sulla scia di quanto successo nel 2006 con il lancio di Cablevision . Ma Robertson è apparso sicuro della legalità della sua nuova creatura, memore della sentenza con cui una corte statunitense aveva respinto le richieste dei vari broadcaster. Gli utenti di Cablevision avrebbero potuto registrare i propri programmi televisivi per poi archiviarli in the cloud in tutta tranquillità.
Dar.fm darà ora agli utenti a stelle e strisce la possibilità di cercare una determinata stazione radio, per poi scegliere un programma e iniziare il processo di registrazione in base a precisi criteri temporali. Ma ci sarebbero vari fattori critici a minacciare il futuro successo della piattaforma, in primis quello relativo alla bassa qualità dei contenuti ottenuti .
Ci sarà davvero il bisogno di un servizio come quello offerto da Dar.fm ? C’è chi ha fatto notare come già Pandora permetta ai suoi utenti di ascoltare i propri programmi preferiti, con una qualità audio migliore e soprattutto con la possibilità di ascoltare in maniera personalizzata . Per non parlare dei podcast relativi ai vari talk show, normalmente offerti da piattaforme come iTunes.
Robertson potrebbe però avere almeno un paio di frecce al suo arco. La prima: Dar.fm permetterà agli utenti di registrare – ad esempio – due ore di programmazione per poi ascoltare gratuitamente solo le canzoni ivi contenute . La seconda: si tratterebbe di un servizio completamente legale, almeno secondo Robertson che già non è uno degli imprenditori più amati dalle grandi etichette del disco.
Mauro Vecchio