Le manette sono scattate ai polsi di 179 criminali ritenuti responsabili di transazioni illegali sul Dark Web: 121 negli USA, 42 in Germania, 8 in Olanda, 4 nel Regno Unito, 3 in Austria e 1 in Svezia. È l’esito dell’operazione battezzata DisrupTor condotta dalla Federal Criminal Police tedesca in collaborazione con Dutch National Police, Europol, Eurojust e diverse agenzie statunitensi.
Dark Web: 179 arresti per l’operazione DisrupTor
Sequestrati 6,5 milioni di dollari in contanti e criptovalute oltre a 64 armi da fuoco e circa 500 Kg di sostanze stupefacenti come fentanyl, ossicodone, idrocodone, metanfetamina, eroina, cocaina, ecstasy, MDMA e medicinali contenenti principi in grado di generare dipendenza. Questo il commento di Edvardas Šileris, a capo della squadra EC3 (European Cybercrime Centre) di Europol.
Le forze dell’ordine sono più efficaci quando collaborano e l’annuncio di oggi lancia un forte messaggio ai criminali che vendono o acquistano beni illegali sul Dark Web: la parte di Internet che credete nascosta non lo è più e le vostre attività non sono più anonime. Siamo impegnati nel tracciare i criminali, non importa dove si trovino, nelle strade o dietro lo schermo di un computer.
Un ennesimo avviso lanciato a coloro che reputano la parte più oscura della grande Rete un territorio digitale al di sopra della legge e al di fuori di qualsiasi giurisdizione. Non è così o almeno non lo è più.
Negli ultimi anni abbiamo scritto più volte anche su queste pagine di arresti e pene inflitte a coloro che si macchiano di questo tipo di reati: l’ultima volta solo poche settimane fa con la notizia degli 11 anni di detenzione che dovrà scontare il moderatore di AlphaBay, marketplace illegale chiuso nel 2017 dove tra le altre cose circolavano armi, sostanze stupefacenti e identità rubate.