E se anche i cybercriminali avessero già posato i loro occhi sul metaverso? Il rischio è concreto, almeno secondo quanto afferma un nuovo studio condotto da Trend Micro, che ha battezzato Darkverse la parte più oscura e nascosta di questo nuovo ecosistema composto da mondi virtuali.
I criminali nel metaverso Darkverse
Il report fa riferimento a differenti tipologie di minacce, dalle quali ci si dovrà per forza di cose difendere una volta approdati nel metaverso. La prima riguarda gli NFT, potenziali oggetto di phishing, frodi e richieste di riscatto. C’è poi il riciclaggio di denaro, già più volte collegato anche alla circolazione delle criptovalute. Ancora, ingegneria sociale, propaganda e fake news avranno un impatto profondo e prenderanno di mira i gruppi sensibili a determinati argomenti. Infine, sarà necessario ridefinire il concetto di privacy.
Alle Forze dell’Ordine toccherà il non semplice compito di spostare in questo ambito le loro indagini finalizzare a rintracciare e bloccare le attività illecite. Questo il commento di Gastone Nencini, Country Manager di Trend Micro Italia.
Il metaverso è una visione hi-tech multimiliardaria che definirà la prossima era di Internet. Sebbene non sappiamo esattamente come si svilupperà, dobbiamo iniziare a pensare ora a come verrà sfruttato dai cybercriminali. Dati i costi elevati e le sfide giurisdizionali, le Forze dell’Ordine faranno in generale fatica a sorvegliare il metaverso nei primi anni. Dobbiamo intervenire ora, altrimenti si rischia che un nuovo selvaggio West si sviluppi nel nostro mondo digitale.
La software house paragona il Darkverse a una nuova evoluzione del Dark Web, ancora più difficile da monitorare poiché non sarà possibile infiltrarsi nei suoi mercati underground senza i token di autenticazione corretti.
Tutti i dettagli sono consultabili nella versione integrale dello studio condotto da Trend Micro, intitolato “Metaverse or MetaWorse? Cyber Security Threats Against the Internet of Experiences”.