Dalla console al campo di battaglia è l’imprevista parabola che potrebbe subire Oculus Rift, il visore per la realtà aumentata concepito per ridisegnare l’interazione tra giocatori e videogames scelto dal Dipartimento della Difesa degli Usa. I dirigenti della DARPA hanno infatti svelato una prima demo di Plan X, un progetto mirato a simulare le classiche scene di guerra spostando il focus sul conflitto informatico che con l’integrazione dell’Oculus Rift porta i militari Usa in una nuova, e ancora sconosciuta, frontiera.
L’intento è preparare i soldati a rispondere a qualsiasi tipo di attacco, che nei tempi moderni si traduce anche e soprattutto in minaccia cibernetica. La battaglia agli hacker diventa, così, una sorta di gioco che mescola l’aspetto ludico a quello militare risultando, quindi, più leggero e accattivante per gli uomini in uniforme.
Ideata anche per fare breccia nei più giovani, nativi digitali più abituati a interagire con interfacce tridimensionali, il software presentato è solo un abbozzo e continuerà a essere sviluppato per sperimentare quali e quanti vantaggi potrebbero avere i militari da questa tecnologia. “Si tratta di una rivoluzione che fornisce una grossa quantità di dati in più rispetto al passato. Con il visore si vive in un ambiente immersivo, sembra di nuotare nel web”, ha spiegato Frank Pound, direttore del progetto Plan X e uno dei pochi a conoscere le future funzionalità dell’Oculus versione Darpa, che nel complesso sarà molto differente dalla versione consumer che l’azienda acquisita recentemente da Facebook per due miliardi di dollari intende rilasciare nel 2015.
In attesa di conoscere se e quando scoccherà l’ora dei soldati 2.0 con un display sugli occhi, nella presentazione si sono susseguite una serie di missioni a scelta, ognuna delle quali prevede di effettuare un insieme di operazioni pianificate per difendersi dai bombardamenti sferrati da vari nemici. Le intenzioni del Dipartimento Usa sono chiare, tanto che la demo di Plan X con l’Oculus è già stata mostrata al Congresso e al Capo del Pentagono, che saranno i primi a vedere la seconda versione in arrivo entro l’estate. A prescindere dal visore, però, Darpa è da anni al lavoro sul progetto Plan X, ideato per capire quali possano essere gli addestramenti migliori per istruire i militari a proteggere i sistemi informatici statunitensi.
Alessio Caprodossi