Si chiama “Progetto Avatar”, e ha l’obiettivo di sviluppare tutta la tecnologia avanzata necessaria a connettere un soldato con un drone robotico per controllarlo da remoto. Finanzia l’agenzia DARPA, con una somma di 7 milioni di dollari già prevista dal budget per l’anno 2012.
Il Progetto Avatar è nient’altro che l’omonimo film sci-fi di James Cameron applicato alla robotica avanzata: l’obiettivo che DARPA si prefissa è quello “sviluppare interfacce ed algoritmi per permettere a un soldato di fare essenzialmente coppia con una macchina bipede semi-automatica e far sì che essa agisca come un surrogato del soldato”.
L’agenzia militare vuole che le aziende e gli istituti di ricerca interessati al Progetto Avatar sviluppino “innovazioni cruciali nel campo della telepresenza e la conduzione remota di un sistema di terra”, suggerendo in sostanza che il risultato dovrebbe andare oltre la semplice conduzione di un drone armato via joystick.
DARPA vuole che i soldati controllino i droni via realtà virtuale o connessione cerebrale a distanza? La speculazione corre rampante anche nella definizione di “macchina bipede semi-automatica”, reminiscenza di tante fanta-tecnologie cinematografiche e narrative che a quanto pare i militari USA vogliono trasformare in realtà quanto prima è possibile.
Alfonso Maruccia