Il tanto discusso progetto finanziato da DARPA , volto a creare robo-insetti telecomandati, ha dato i primi risultati: dopo anni di esperimenti e feroci polemiche il primo esemplare di scarabeo rinoceronte bionico è stato mostrato dagli scienziati della Berkeley al Micro Electro Mechanical Systems 2009 ( MEMS ), da poco conclusosi a Sorrento.
Come ricorderanno i lettori di Punto Informatico , lo studio è stato condotto dagli scienziati grazie a un finanziamento elargito dall’ente militare statunitense. Il programma prevede l’inserimento di 6 piccoli elettrodi sul corpo dell’animale, grazie ai quali è possibile comandarne i movimenti tramite un apposito software e a un emettitore di onde radio.
La scelta del particolare insetto sarebbe tutt’altro che casuale: essendo tra gli insetti volanti più grandi a disposizione, questi scarabei possono sopportare un carico di peso fino a 3 grammi senza che esso gravi troppo sulla libertà di movimento. Ma non è solo questo il motivo: stando a quanto sarebbe stato dichiarato dai ricercatori dell’università californiana, l’insetto sarebbe stato scelto anche per “il suo aspetto così cool”.
In barba all’entusiasmo degli scienziati, la notizia è stata accolta da molti con un certo disappunto, poiché la particolare procedura di inserimento degli elettrodi e di controllo viene vista come una vera e propria tortura. Nella blogosfera sono scoppiate le polemiche, come già accaduto nel 2006 quando DARPA annunciò i suoi intenti: ovvero utilizzare gli insetti come piccole spie in grado di coadiuvare la sempre più tecnologica fanteria, che già conta numerosi alleati hi-tech .
Vincenzo Gentile