DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency) vuole aggiornare le capacità di comunicazione senza fili attualmente a disposizione dei militari statunitensi, e per farlo ha bisogno di proposte capaci di far avanzare in maniera sensibile l’attuale tecnologia delle trasmissioni wireless.
A tale proposito, il prossimo gennaio l’agenzia della Difesa USA terrà un “proposers’ day” in cui le aziende e le organizzazioni interessate potranno fornire le proprie idee e soluzioni: l’obiettivo, ambizioso, è andare oltre gli attuali link wireless CDL (Common Data Link) da 200-276Mbps e salire fino a 100 gigabit al secondo.
In dettaglio, DARPA definisce il suo programma “100G” con “l’obiettivo di progettare, realizzare e testare un link di comunicazioni con capacità equivalenti a quelle delle fibre ottiche, funzionante sulla lunga distanza, e con un alto livello di raggiungibilità in configurazioni aria-aria e aria-terra che possa servire come backbone dati schierabile in un network di comunicazioni militare”.
Ancora più in dettaglio, l’agenzia USA pretende che i link 100Gbps siano disponibili in ogni momento, con qualsiasi condizione ambientale (neve o pioggia poco importa) e capaci di estendersi fino a 200 chilometri per le comunicazioni aeree e a 100km per quelle tra velivoli in volo e le stazioni a terra. Il peso degli apparati e il consumo di energia elettrica, neanche a dirlo, dovranno essere non molto dissimili da quelli degli attuali apparati CDL.
L’obiettivo di DARPA è ambizioso, e non a caso da più parti si evidenzia la difficoltà fisica di raggiungere i 100Gbps su link wireless: chi intende “vendere” la propria soluzione tecnologica all’agenzia dovrà non sono fare un uso ottimizzato dello spettro elettromagnetico fino ai 9 GHz (e magari oltre), ma dovrà anche ideare nuovi modi di “compattare” i dati usando approcci innovativi.
Alfonso Maruccia