Parlamento e Consiglio dell’Unione europea hanno raggiunto un accordo provvisorio sul Data Act, la legge proposta dalla Commissione europea il 23 febbraio 2022 che consente agli utenti di accedere ai dati generati dai dispositivi connessi. Alcune modifiche potrebbero però limitare l’efficacia delle nuove regole.
Condivisione dei dati con alcune eccezioni
Il Data Act stabilisce regole per la condivisione dei dati generati dall’uso dei dispositivi connessi e servizi correlati. La legge permette agli utenti di accedere ai dati e di fornirli a terzi, ad esempio all’assistenza post-vendita. L’accesso è consentito anche alle amministrazioni pubbliche in caso di emergenza (inondazioni, incendi e simili) o se richiesto da un giudice.
Sono presenti anche misure di tutela contro clausole contrattuali abusive imposte unilateralmente. La legge semplifica inoltre il trasferimento dei dati tra fornitori di servizi cloud e include garanzie contro i trasferimenti internazionali illeciti. Il Parlamento europeo ha però aggiunto una protezione per i segreti industriali.
Le aziende possono rifiutare l’accesso ai dati se potrebbero esserci “seri e irreparabili danni economici“. In pratica è possibile vietare la condivisione con paesi che non garantiscono la protezione dei dati o se c’è il rischio di avvantaggiare i concorrenti.
Il testo finale dovrà essere approvato formalmente da Parlamento e Consiglio. Entrerà in vigore il 20esimo giorno successivo alla pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale e sarà applicabile 20 mesi dopo (quindi non prima del 2025). Il Data Act è parte di un “pacchetto” di leggi sul digitale che comprende anche Data Governance Act, AI Act, Digital Services Act e Digital Markets Act.