Anche il Consiglio dell’Unione europea ha adottato il Data Act (l’approvazione del Parlamento era arrivata all’inizio del mese), quindi le nuove regole entreranno in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione della legge sulla Gazzetta Ufficiale. Gli utenti potranno accedere e riutilizzare i dati generati da prodotti e servizi (non quelli che contengono informazioni personali).
Vantaggi delle nuove regole
Il Data Act obbliga i produttori e i fornitori dei servizi a consentire l’accesso ai dati da parte degli utenti. Questi ultimi potranno eventualmente condividere i dati con terze parti (ad esempio con un meccanico per risparmiare sulla spesa di riparazione dell’automobile rispetto ai costi della casa madre). In generale, i servizi post-vendita dovrebbe diventare più economici.
Uno degli obiettivi della legge è anche quello di semplificare il passaggio tra fornitori di servizi. In pratica viene rafforzato il diritto alla portabilità. Gli utenti possono inoltre accedere ai dati generati dai dispositivi connessi, oggi quasi sempre gestiti dai produttori. Ci sono comunque alcune salvaguardie per evitare l’accesso a segreti commerciali.
In circostanze eccezionali (disastri naturali, pandemie, attacchi terroristici e altre), enti pubblici, Commissione europea, BCE e altre agenzie possono accedere e utilizzare i dati in possesso del settore privato. Le aziende di piccole dimensioni riceveranno un adeguato compenso per la condivisione dei dati.
Il Data Act verrà applicato 20 mesi dopo l’entrata in vigore, quindi 20 mesi e 20 giorni dopo la pubblicazione in Gazzetta. Gli obblighi relativi ai dispositivi connessi e servizi correlati si applicano 32 mesi dopo l’entrata in vigore del regolamento. La legge “gemella”, denominata Governance Act, è stata approvata a maggio 2022.