Con la progressiva digitalizzazione, le informazioni personali sono diventate un bene prezioso.
Per le grandi aziende infatti, questi consentono di effettuare ricerche e statistiche al fine di trovare il modo migliore per proporre e vendere prodotti. In questo contesto, chi si occupa della raccolta dei dati è la figura del data broker.
Queste figure professionali o aziende intermediarie, ottengono (talvolta acquistando da terzi) un numero enorme di informazioni da svariate fonti. Raccolte le stesse, procede poi rivendendo le stesse a chi le sfrutta per marketing e contesti simili.
Se tale pratica è del tutto legale, per molte persone ciò costituisce un disagio non da poco a livello di privacy. Di fatto, ogni iscrizione su piattaforma o social network è una “preda” ambita dai data broker.
I data broker si “nutrono” delle tue informazioni personali
Le attività dei data broker sono consentite dalla legge ma, allo stesso tempo, è possibile agire per impedire che ottengano informazioni private.
Sotto questo punto di vista, un servizio come Incogni risulta un alleato essenziale. Contattare singolarmente, via e-mail, ogni singola azienda che si occupa della raccolta dati è pressoché impossibile.
Servirebbero centinaia di e-mail e, dopo poche settimane, molto probabilmente gli stessi data broker avrebbero di nuovo raccolto le informazioni attraverso altri servizi.
Incogni rende automatiche le richieste di cancellazione dati, controllando poi costantemente che questi non siano di nuovo recuperati attraverso canali diversi.
Non solo: grazie alle periodiche scansioni di Incogni, questa piattaforma è in grado di far fronte anche a un altro problema ormai molto diffuso come il furto d’identità.
In questo momento poi, il servizio in questione è in fase di promozione.
Ciò significa che è possibile ottenere la protezione di Incogni, con il piano annuale, spendendo solo 5,79 dollari al mese.