Il gruppo che opera in difesa dei diritti civili Privacy International ha depositato una nuova denuncia nei confronti dei programmi di sorveglianza dell’agenzia per la sicurezza britannica GCHQ .
Privacy International aveva già denunciato il governo di Londra per il programma Tempora, con cui le spie britanniche tenevano sotto sorveglianza i cavi Internet di tutto il mondo e metteva a frutto i dati raccolti dall’NSA col programma PRISM; aveva inoltre portato il caso fino all’OECD ( Organization for Economic Cooperation and Development ).
Nella nuova denuncia Privacy International si trova ad adire le vie legali a fianco di diversi piccoli provider: gli statunitensi Riseup e May First/People Link, la britannica GreenNet, l’olandese Greenhost, l’operatore dello Zimbabwe Mango, il coreano Jinbonet, oltre ai rappresentanti di Chaos Computer Club (il cui portavoce, Constanze Kurz, è già protagonista di un’altra causa davanti alla Corte europea dei diritti dell’uomo).
L’ accusa che portano avanti insieme mette in luce come le intercettazioni massive da parte del GCHQ abbiano danneggiato non solo la privacy ma anche la sicurezza degli utenti : fattori su cui si basano i provider stessi.
Non si tratta dunque solo della volontà di agire a tutela degli utenti, ma anche di cercare di salvaguardare il proprio business. Nella nuova causa le rivelazioni dell’ex spia dell’NSA Edward Snowden saranno portate come prova delle azioni del GCHQ ed in particolare dell’attacco via malware messo in atto per intercettare il traffico della rete Belgacom.
Claudio Tamburrino