Nuove rivelazioni pubblicate dal quotidiano britannico The Guardian , sull’avvio di un’indagine delle autorità in Lussemburgo per il presunto coinvolgimento segreto di Skype nell’esteso programma di sorveglianza elettronica noto come PRISM . La piattaforma VoIP controllata da Microsoft avrebbe collaborato in maniera silente con i vertici della statunitense National Security Agency (NSA), nel mirino del commissario lussemburghese per la protezione dei dati personali.
Stando alle indiscrezioni rilanciate dal Guardian , i responsabili del popolare servizio VoIP rischiano una duplice sanzione, amministrativa e penale, per la violazione massiva della privacy dei suoi utenti in Europa . In aggiunta, Skype potrebbe essere obbligata all’interruzione della consegna silente delle comunicazioni digitali ai fini del tecnocontrollo orchestrato dall’agenzia d’intelligence a stelle e strisce.
Con base in Lussemburgo, la piattaforma di BigM verrebbe pesantemente multata per la presunta condivisione di dati personali in barba alle leggi sulla privacy nel Vecchio Continente. Le autorità locali si sarebbero mosse in seguito alle numerose rivelazioni su PRISM nei mesi scorsi, a partire da quel progetto Chess iniziato nel lontano 2009 per valutare le implicazioni tecniche e legali del consentire a polizie e servizi segreti l’accesso alla piattaforma.
Per ora, nessun commento ufficiale da parte di Microsoft o dello stesso commissario lussemburghese Gerard Lommel, non autorizzato a rilasciare dichiarazioni sulle indagini in corso. Nell’impianto legislativo locale, le attività di intercettazione delle comunicazioni può sussistere solo dietro approvazione di un giudice o di un tribunale appositamente delegato dal Primo Ministro . La segretezza di corrispondenza e comunicazioni è un diritto inviolabile, a meno di eccezioni previste dalla legge.
Nello scorso giugno , il principal architect di Microsoft (e Skype) Matthew Kaufman aveva chiarito alcuni dettagli in merito all’aggiornamento tecnologico in seguito all’acquisizione da parte di BigM. A beneficio di gadget mobile e computer portatili, la struttura a supernodi di Skype non dissipava i dubbi sulla effettiva intercettabilità delle comunicazioni VoIP. L’esplosione del Datagate ha fatto il resto, aprendo la strada per l’indagine del commissario in Lussemburgo.
Mauro Vecchio