Tra gli Stati Uniti e il resto del mondo è ormai in atto una guerra commerciale. Mentre alcuni paesi, tra cui l’Italia, consigliano una risposta meno aggressiva, la Francia vuole spingere l’Unione europea ad introdurre dazi su tutti i prodotti, inclusi i servizi digitali offerti dalle aziende statunitensi, come ipotizzato a fine marzo. Ciò causerà inevitabilmente un aumento degli abbonamenti.
La Francia vuole una risposta decisa
Donald Trump ha imposto un dazio del 20% a tutti i beni importati dall’Europa a partire dal 9 aprile. La risposta del Vecchio Continente è attesa nei prossimi giorni (la Cina ha già introdotto un dazio del 34%). La portavoce del governo (Sophia Primas) ha dichiarato che la Francia è pronta alla guerra commerciale e che la risposta europea sarà annunciata entro fine mese.
Il Presidente Macron vuole colpire gli Stati Uniti in maniera decisa (ha chiesto alle aziende francesi di interrompere gli investimenti) con dazi sui servizi digitali delle cosiddette GAFAM (Google, Amazon, Facebook, Apple e Microsoft).
L’Europa utilizzerà uno strumento molto potente, noto come Anti-Coercion Instrument (ACI), che consente di imporre dazi anche sui servizi digitali. In base ai dati pubblicati dalla Commissione, l’Europa esporta negli Stati Uniti più beni di quelli importati (surplus di circa 198 miliardi di euro). Per i servizi è il contrario (deficit di circa 109 miliardi di euro).
Essendo un surplus per gli Stati Uniti è arrivato il momento di applicare i dazi (mai fatto in passato). Ovviamente è certo che questa contromisura danneggerà i consumatori. Si prevedono infatti aumenti per gli abbonamenti ai servizi offerti dalle Big Tech statunitensi.