DCJPY: nasce la valuta digitale bancaria giapponese

DCJPY: nasce la valuta digitale bancaria giapponese

Settanta banche giapponesi sono pronte a lanciare una propria valuta digitale denominata DCJPY: partirà come moneta per grossi scambi B2B.
DCJPY: nasce la valuta digitale bancaria giapponese
Settanta banche giapponesi sono pronte a lanciare una propria valuta digitale denominata DCJPY: partirà come moneta per grossi scambi B2B.

Il sistema bancario giapponese si appresta ad abbracciare la rivoluzione digitale attraverso la creazione di una nuova valuta apposita. Si chiamerà temporaneamente “DCJPY” e non sarà una criptovaluta come Bitcoin o altre: in questo caso si tratta di valuta elettronica con alle spalle depositi bancari e l’appoggio di ben 70 istituti pronti ad aderire a questa sperimentazione, tra i quali anche le tre principali banche del Paese.

L’idea è quella di creare una moneta elettronica pensata principalmente per grandi transazioni B2B. Il progetto è quello di dar forma alla valuta già entro le prossime settimane per poi iniziarla alla circolazione non oltre il 2022. I primi test saranno condotti fin da subito per iniziare a mettere a terra il progetto in vista del rollout dell’anno prossimo.

DCJPY: 70 banche e una valuta

La cosiddetta “DCJPY” si basa sullo Yen (e su depositi reali) e sarà scambiata su una piattaforma comune tra tutte le realtà aderenti: a presentare il tutto è stato Kazuhiro Tokita, CEO dell’exchange DeCurret che guida il consorzio protagonista del progetto pilota. Se la banca centrale svilupperà in seguito un proprio Yen digitale, le due realtà dovranno essere compatibili e dovranno dar vita a sinergie virtuose per rinforzare l’idea di un denaro elettronico sicuro e vantaggioso. Le istituzioni, per il momento, restano alla finestra e osservano da vicino l’evoluzione del progetto, pronte ad intervenire per correggerne il tiro qualora l’interesse collettivo dovesse richiedere interventi legislativi.

La forte digitalizzazione del Paese (che vede già un’alta adozione di sistemi elettronici di pagamento) è il sostrato ideale per una sperimentazione di questo tipo: il fatto che alle spalle vi sia la crème del sistema creditizio giapponese rende particolarmente solida e condivisa l’iniziativa, rendendola pertanto credibile e sicura. Può dunque essere realmente l’innesco di una rivoluzione del modo di intendere la moneta nel Paese, qualcosa sul quale lavora con decisione ormai da anni.

Fonte: Reuters
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Pubblicato il
24 nov 2021
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