Era stato definito come un importante passo in avanti , aprendosi subito al più acceso dei dibattiti. E non erano stati in pochi quelli che avevano ritenuto condivisibile o perlomeno positiva la proposta di emendamento al DDL Intercettazioni , nella formula portata avanti dal deputato del Popolo delle Libertà (PdL) Roberto Cassinelli.
Ovvero una revisione sostanziale dell’articolo 1 al comma 29 , sulla tempistica a disposizione di redazioni e blogger per adempiere al cosiddetto obbligo di rettifica; sulle sanzioni pecuniarie da introdurre in caso di violazione. Proposte che sono state ora bocciate in Commissione di Giustizia della Camera, con il suo presidente Giulia Bongiorno a ritenerle inammissibili.
Un giudizio espresso in base all’articolo 70 secondo comma del Regolamento della Camera . “I progetti già approvati dalla Camera e rinviati dal Senato sono riesaminati dalla Camera la quale, prima della votazione finale, delibera soltanto sulle modificazioni apportate dal Senato e sugli emendamenti ad esse conseguenti che fossero proposti alla Camera”.
E Cassinelli aveva anche aggiornato la sua proposta di emendamento in data 5 luglio scorso. Tra le nuove modifiche, l’annullamento dell’obbligo di rettifica per quei contenuti web destinati ad un limitato numero di utenti , ad esempio quelli pubblicati su un social network o presso una community . Ma anche per quei contenuti a corredo di un oggetto principale, come i commenti.
Mauro Vecchio