Tel Aviv – Hanno combattuto a lungo e alla fine hanno perso la guerra: gli esperti della società antispam israeliana Blue Security, il cui sito è irragiungibile da lungo tempo, hanno gettato la spugna dinanzi alla virulenza continuata di un attacco distribuito di tipo denial-of-service (DDoS). Un’offensiva che dura ormai da settimane e che mira a rendere inutilizzabili i servizi web della compagnia mediorientale.
Una notevole quantità di computer connessi alla rete, con ogni probabilità infettati da remoto dagli autori dell’attacco al fine di utilizzarli come “PC zombie” per scagliare l’aggressione telematica, hanno impedito alla società di continuare a lavorare. Se non ci saranno novità, spiega il management dell’azienda, la ditta chiuderà baracca e burattini .
Non è la prima volta che un attacco DDoS riesce a schiacciare un sito, e da tempo si moltiplicano le aggressioni di questo tipo portate avanti da botmaster prezzolati , cracker che gestiscono ampie botnet di PC zombie e che le mettono a disposizione del miglior offerente. Tuttavia a far rumore è il fatto che ad essere presa di mira sia una società dedicata essenzialmente ai sistemi antispam .
Stando a quanto affermato dalla società, Blue è stata presa di mira da uno spammer russo noto con il nome di “PharmaMaster”. Si tratta di uno spammer il cui vero nome rimane ignoto e che è considerato uno degli spammer più pericolosi in circolazione. A lui si attribuisce l’ottenimento degli indirizzi email di una lista nera americana composta di indirizzi di utenti che non vogliono ricevere spam (do-not-spam list), un’incursione che ha gettato ombre sulle attuali misure antispam.
Eran Reshef, CEO di Blue Security, ha recentemente dichiarato che “sei dei 10 top spammer nel mondo hanno smesso di inviare spam alla comunità Blue”, una novità dovuta ai filtri sviluppati dall’azienda contro lo spam. “E quindi – ha aggiunto Resherf – PharmaMaster è determinato ad impedire questa novità per l’economia dello spam. Dopo una serie di lettere di minaccia (…) è ricorso ad attacchi sofisticati contro Blue Security”.
Inutile dire come la vicenda rappresenti un nuovo sonoro allarme sul fronte dei DDoS e degli attacchi alle infrastrutture Internet.