“Abbiamo appreso di recente che Dead Space sarà messo al bando in Germania, Cina e Giappone”. Così sul blog ufficiale dell’imminente videogioco Dead Space gli sviluppatori di Electronic Arts hanno messo le mani avanti, avvertendo chi sospira in attesa del titolo che ci sono “brutte notizie”.
Il titolo non è ancora uscito sul mercato, dove è atteso ad ottobre, ma gli orientamenti delle commissioni censura di diversi paesi sono evidentemente ben noti alla casa di produzione. Come suggerisce Kotaku , la censura tedesca si esplicherà probabilmente con il rifiuto della Unterhaltungssoftware Selbstkontrolle di prendere in esame il titolo. Se in Cina la censura si muove con agilità e senza sollevare rumore, in Giappone la commissione di valutazione locale potrebbe essere orientata ad una classificazione “Z”, così elevata da azzoppare il potenziale di vendita del gioco.
Sono gli stessi developer ad esplicitare la natura cruenta del gioco e a sorvegliare l’età di coloro che accedono allo spazio web dedicato ma le limitazioni alle vendite sono pesanti. “È duro per noi – spiega Ben Swanson, uno degli sviluppatori – soprattutto dopo aver avuto la possibilità di conoscere e frequentare il mese scorso così tanti fan tedeschi, e ottenere tanta visibilità alla convention videoludica di Lipsia. Vorremmo quindi ringraziare le comunità tedesche, cinesi e giapponesi per l’incredibile supporto e l’entusiasmo, e dir loro che siamo molto addolorati dal fatto che non troveranno Dead Space nei negozi del proprio paese il mese prossimo”.
Che la censura si fermi a Cina, Giappone e Germania è tutto da vedere, vista la propensione al divieto che in molti paesi, Italia compresa , attanaglia i controllori del mercato. Il gameplay è costellato di effetti e scene gore e il produttore esecutivo del game, Glen Schofield, ha già dichiarato che “il cuore di Dead Space è lo smembramento”. “È oscuro, è vuoto, è sanguinoso – recensisce Locke Webster – e mi porta alla mente uno dei miei film favoriti nel genere che adoro: La cosa “.
La censura contro Dead Space, come spesso accade con questo genere di banning , produrrà quasi certamente un effetto moltiplicatore sulla popolarità del titolo stesso e non sono certo necessarie doti divinatorie per ipotizzare una sua circolazione sui circuiti di file sharing, frequentati da milioni di individui di ogni età difficilmente disponibili ad inchinarsi alle decisioni, o alle non-decisioni, di una commissione censura.