Decennio Digitale: Italia bocciata in diversi settori

Decennio Digitale: Italia bocciata in diversi settori

Il report sul Decennio Digitale evidenzia che l'Italia è sotto la media UE in diversi settori, tra cui competenze digitali e servizi digitali della PA.
Decennio Digitale: Italia bocciata in diversi settori
Il report sul Decennio Digitale evidenzia che l'Italia è sotto la media UE in diversi settori, tra cui competenze digitali e servizi digitali della PA.

La Commissione europea ha pubblicato il primo report sullo stato del Decennio Digitale che include il precedente DESI (Digital Economy and Society Index). Sono illustrati i progressi compiuti dai paesi membri per raggiungere gli obiettivi previsti entro il 2030. Purtroppo l’Italia è ancora indietro soprattutto nella digitalizzazione dei servizi pubblici e nelle competenze digitali.

Italia in ritardo rispetto alla media UE

Gli obiettivi del Decennio Digitale interessano quattro settori principali: competenze digitali, infrastrutture digitali, digitalizzazione delle imprese e digitalizzazione dei servizi pubblici. Per quanto riguarda le competenze digitali, l’obiettivo è avere almeno l’80% delle persone di età compresa tra i 16 e i 74 anni con competenze di base e 20 milioni di esperti ITC entro il 2030.

In Italia, solo il 46% della popolazione ha competenze digitali di base, mentre la quota di laureati in materie STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica) è solo l’1,5%, inferiore al 4,2% della media UE.

L’obiettivo per le infrastrutture digitali è raggiungere il 100% di copertura delle reti FTTH e 5G. Le reti VHCN (Very High Connection Network) sono accessibili in Italia solo al 54% delle abitazioni contro una media UE del 73%. Ottimo invece il dato sul 5G, in quanto la copertura nazionale è stata raggiunta nel 2021. L’Italia è anche all’avanguardia nei settori HPC (High Performance Computing) e quantum computing, grazie al supercomputer Leonardo, il quarto più potente del mondo.

Per quanto riguarda la digitalizzazione delle imprese, l’obiettivo è avere un’adozione pari al 75% dei servizi di cloud computing, big data e intelligenza artificiale. In Italia, il cloud è usato dal 52% delle aziende, mentre le percentuali relative a big data e IA sono molte basse (9% e 6% rispettivamente).

Infine, l’Europa vuole che cittadini e imprese abbiano un acceso digitale al 100% dei servizi pubblici. In Italia, la percentuale è inferiore alla media UE, ma negli ultimi anni ci sono stati miglioramenti per identità digitale, fascicolo sanitario elettronico e interoperabilità dei dati.

La Commissione europea suggerisce di sfruttare i fondi previsti dal PNRR per velocizzare la trasformazione digitale. I paesi membri dovranno illustrare le azioni che intendono intraprendere per raggiungere gli obiettivi e i traguardi nelle rispettive tabelle di marcia nazionali che saranno pubblicate entro il 9 ottobre.

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Pubblicato il
28 set 2023
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